Aggregazione con Locarno? Più scettici che possibilisti

L’intenzione di Lavertezzo di unirsi in matrimonio con la Città ha rilanciato il discorso delle aggregazioni nel Locarnese a dodici anni dalla bocciatura dei due progetti riguardanti, il primo, i Comuni della sponda sinistra della Maggia, il secondo quelli della sponda destra. Ripartiamo proprio dalla sponda destra. «La via che riteniamo percorribile è quella di un’aggregazione con Brissago e Ronco sopra Ascona, due Comuni che hanno caratteristiche molto simili al nostro, con una forte vocazione turistica», rileva il sindaco di Ascona Luca Pissoglio. «Ne avevamo già parlato all’inizio della legislatura - aggiunge Pissoglio - ma poi le discussioni non sono proseguite. Il mio auspicio è che il discorso possa riprendere dopo le elezioni comunali del prossimo aprile». Al riguardo di una possibile unione con Losone ed anche con Locarno, il sindaco di Ascona taglia corto. «Attualmente non la vedo proprio. Non è il momento. Sono realtà completamente diverse dalla nostra».
«La porta è sempre aperta»
Chi invece è possibilista al riguardo di un’aggregazione con Locarno è il sindaco di Losone Ivan Catarin. «Abbiamo discusso con la Città e siamo disposti ad entrare in materia. Se ne riparlerà però nel corso della prossima legislatura», spiega Catarin sottolineando come Losone non abbia mai chiuso la porta alle aggregazioni. «Se si vogliono realizzare grandi progetti che contribuiscano allo sviluppo dell’intera regione, questa è l’unica soluzione», chiosa il sindaco di Losone. Va rammentato che il Comune di sponda destra della Maggia già collabora con la Città per quanto riguarda il servizio di gestione e fornitura dell’acqua potabile. Collaborazione che, fatto salvo il via libera dei due legislativi, proseguirà anche in futuro attraverso l’ente autonomo LEA che diverrà operativo il prossimo 1. gennaio riprendendo il servizio sinora garantito dall’Azienda acqua potabile di Locarno. Si tratta dunque di una buona base di partenza per sviluppare il discorso aggregativo tra i due Comuni.
«Prossimità da privilegiare»
Dalla sponda destra della Maggia spostiamoci su quella sinistra, dove le posizioni non sono mutate rispetto al recente passato. «L’aggregazione con Locarno non è un tema in questo momento. Siamo arciconvinti che sia da curare il dettaglio di prossimità e migliorare la qualità di vita dei cittadini», osserva il sindaco di Muralto Stefano Gilardi. «Noi aderiamo attivamente a tutte quelle forme di collaborazioni intercomunali che sono di utilità per la regione affinché si possa raggiungere la massa critica necessaria per l’erogazione di determinati servizi», aggiunge Gilardi citando lo studio per la creazione di un Istituto scolastico unico con Locarno, il perfezionamento della convenzione con la Polizia comunale della Città e la ratifica di quella riguardante il futuro ente per la gestione del servizio di acqua potabile. A livello regionale, aggiunge il sindaco, Muralto partecipa ad esempio al finanziamento dei costi per la copertura della pista della Siberia di Ascona e versa contributi a sostegno delle società sportive attive nel Locarnese.
«Collaborazioni più strette»
Anche per il sindaco di Minusio Felice Dafond da privilegiare non è la via dell’aggregazione, bensì quella delle collaborazioni intercomunali. «Collaborazioni che auspichiamo sempre più strette», ribadisce Dafond, ritenendo che, seppure siano passati parecchi anni, la posizione contraria della maggior parte della popolazione del suo Comune in merito ad un’unione con Locarno non sia mutata. «Le cittadine ed i cittadini, notiamo praticamente ogni giorno, hanno bisogno di prossimità e di contatto con l’autorità comunale. Ciò che sarebbe molto difficile riuscire ancora a garantire con un ente locale di grandi dimensioni».