Malcantone

Aggregazione: tre sì unanimi, in attesa di Bioggio

I Consigli comunali di Aranno, Neggio e Vernate hanno approvato il rapporto della commissione di studio, il Comune polo si esprimerà però solo fra un mese - Pura disdice la convenzione sulla scuola con Tresa e Lema
Aranno. © CdT / Chiara Zocchetti
Federico Storni
16.12.2025 15:58

Per ora il futuro Comune di Bioggio, che comprenderà Aranno, Neggio e Vernate, ha incassato tre sì all’unanimità. Sulla possibile aggregazione, però, si deve ancora esprimere proprio Bioggio, dove il Consiglio comunale ha chiesto tempo. La trattanda è agendata per il prossimo 26 gennaio. La fusione non sarà in ogni caso realtà prima di un voto consultivo esteso a tutti gli aventi diritto nei Comuni interessati.

Di solito, tutti assieme

Solitamente i Comuni che lavorano a un’aggregazione arrivano ai voti in Legislativo coordinati, sia per dare un primo segnale d’unità, sia per far sì che tutti abbiano le stesse informazioni al momento di decidere. In questo caso questa regola (beninteso: non scritta) è caduta, perché a Bioggio è stato chiesto tempo per studiare al meglio la questione. E va da sé che senza un preavviso favorevole del Comune polo, difficilmente l’aggregazione proseguirà il suo inter. Esattamente dieci anni fa una fusione fra Bioggio e Cademario cadde proprio per il no popolare a Bioggio.

Perché unirsi

Il futuro Comune, che si chiamerà Bioggio, conterà 4.000 abitanti. L’unione promette servizi potenziati, investimenti condivisi, identità locali valorizzate, maggiore forza contrattuale nei Consorzi e col Cantone, attrattività per le famiglie e uno sviluppo sostenibile del territorio.

"I risultati di ieri - si legge in una nota stampa diffusa in giornata - rafforzano ulteriormente la convinzione che l’aggregazione rappresenti un’opportunità reale per tutto il comprensorio e per le generazioni future".

Pura lascia la scuola

Il Legislativo di Pura ha votato per disdire la convenzione con i Comuni di Tresa e Lema riguardante la direzione congiunta degli Istituti scolastici. Disdetta che è sul tavolo anche di questi ultimi due Consigli comunali. Alla base della rottura un mancato accordo fra i tre comuni sulla chiave di riparto, che doveva essere rivista dopo le aggregazioni.

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