Il caso

Agli scout Cornaredo comincia a stare stretta

La riqualifica stradale e il parco fluviale rischiano di costringere la storica sede in un fazzoletto - Una possibilità sarebbe trasferirsi nel parco Viarno, ma il progetto vincitore non prevede spazi riservati
La sede scout di Cornaredo. (foto Zocchetti)
Federico Storni
12.07.2019 06:00

LUGANO - Gli scout di Lugano potrebbero lasciare la propria sede principale, che da oltre cinquant’anni si trova a Cornaredo, un po’ prima del centro commerciale Resega, sull’altro lato della strada. Una possibile nuova destinazione sarebbe il parco Viarno in progettazione a Pregassona, ma una loro presenza fissa allo stato attuale risulterebbe inconciliabile con il concetto alla base del futuro parco.

Gli scout Lugano 1915 hanno la sede principale a Cornaredo dal 1964. Il terreno è comunale e gli scout l’hanno in usufrutto grazie a una convenzione cinquantennale che dal 2014 si rinnova tacitamente di anno in anno. Ma non è questo punto a dare incertezza alla sezione (la Città non sembra intenzionata a disdire la convenzione) quanto i progetti di sistemazione dell’area per la realizzazione del Nuovo Quartiere Cornaredo: «Ci resterebbe solo l’edificio, che di per sé è una cosa buona, ma questo limiterebbe molto le nostre attività» dice la presidente degli scout luganesi (e municipale) Cristina Zanini-Barzaghi. I problemi sono principalmente due: il previsto riassetto viario, che porterebbe la strada cantonale a raso degli spazi riservati agli scout, e il futuro parco fluviale: «Il problema è che sul nostro terreno è prevista una delle rampe che si collegherà al tratto sopraelevato della ciclopista. Unito al fatto che a monte verrà inserita una strada pedonale e al progetto stradale, tre lati su quattro non saranno più fruibili, cosa che pregiudicherebbe l’uso della sede». Inoltre «sparirebbe» il prato antistante la sede, dove sorge anche una struttura usata come magazzino e per varie attività. Per questi motivi gli scout hanno inoltrato opposizioni (tuttora pendenti) a entrambi i progetti.

Una soluzione potrebbe essere trasferirsi nel futuro parco Viarno: «Avevamo già preso contatto con il Municipio lo scorso anno, proponendo di fare una sede congiunta con il gruppo Roccia della Pace, (ndr. dedicato ai giovani diversamente abili, oggi basato a Davesco-Soragno). Non ci era stata data risposta, ma intanto il concorso è stato fatto. Ha vinto un progetto bellissimo, e credo che uno spazio per noi ci sarebbe».

Che al parco Viarno potesse esserci spazio per gli scout era un’ipotesi ventilata anche dal capodicastero Sviluppo territoriale Angelo Jelmini su queste pagine a inizio anno. Ma il progetto scelto come base per creare il nuovo parco sposa un concetto differente: «L’idea è che il parco e le sue strutture siano disponibili a tutti – dice oggi Jelmini – sarebbe quindi inconciliabile con il concetto di base il riservare spazi per un uso esclusivo» In altre parole, il parco si presterà a ospitare attività scoutistiche, ma non una sede permanente.

Gli scout, oltre alla sede di Cornaredo, dispongono anche di un rustico in zona Probello, sopra la chiesa di Pazzalino. Una possibile alternativa secondo Jelmini; un’opportunità di creare interessanti sinergie con la possibile sede al parco Viarno secondo Zanini-Barzaghi, data la vicinanza dei due luoghi.

Nei prossimi giorni il comitato degli scout di Lugano deciderà il da farsi ed è probabile che tornerà a bussare in Municipio per capire cosa fare, in particolare se si deciderà che la sede a Cornaredo in futuro potrà non dare più le garanzie di oggi. La porta sarà aperta: «Se arriveranno a chiedere, li ascolteremo volentieri», ha detto Jelmini.

Che gli scout non possano trovare spazio permanente nel parco Viarno, in ogni caso, non è cosa scolpita nella roccia. Il progetto degli studi d’architettura Westpol Landschafts Architektur di Basilea e Demattè Fontana Architekten di Zurigo (si veda l’edizione del 14 giugno) è preliminare e va affinato. Sarà la base per imbastire una variante di Piano Regolatore che poi dovrà essere accolta in Consiglio comunale. L’ultima parola non è ancora detta.