Luganese

Agno chiede di partecipare ai costi dei «suoi» eventi

Lettera del Municipio ai Comuni della zona: «Alle nostre manifestazioni vengono molte persone da paesi vicini, e l’organizzazione è sempre più difficile e onerosa» – Si parla di contributi da 500 o 1.000 franchi – Primi sì da Magliaso, Cademario e Muzzano
© CdT/ Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
09.12.2024 06:00

Sembra che la solidarietà fra Comuni, nel Luganese, stia entrando in una nuova stagione. Dopo Lugano, che a luglio aveva dichiarato di ritenere «corretto ricevere una compartecipazione ai costi per le opere di interesse sovracomunale attraverso meccanismi assimilabili ai ‘contributi di centralità’ già presenti in altri Cantoni», un discorso simile lo ho fatto Agno. E qualcosina ha ottenuto: Magliaso, Cademario e Muzzano hanno deciso di stanziare dei contributi per l’organizzazione di alcuni eventi apprezzati anche nel resto della regione.

Felici di proporre, però...

La richiesta di Agno risale a circa un mese fa ed era stata inviata a diciassette Comuni della zona. «Il nostro Borgo si trova in un punto di grande passaggio e affluenza» l’aveva comprensibilmente presa larga il Municipio. «Se da un lato questa caratteristica può essere sfavorevole, dall’altro è un punto di forza, in quanto il luogo viene identificato come interessante per eventi di portata regionale». Eventi che «siamo senz’altro sempre lieti di accogliere o proporre» e che «hanno anche una forte componente aggregativa». «Proprio osservando i loro frequentatori – siamo al punto chiave – ci siamo resi conto di come tutti approfittino dell’offerta proposta, giungendo in auto o in trenino dai paesi vicini». L’organizzazione però ricade solo su Agno, «e per noi sta diventando sempre più difficile e onerosa: l’offerta si fa, giustamente, sempre più professionale, i costi lievitano e il tentativo è comunque e sempre quello di rendere l’evento accessibile al pubblico alle migliori condizioni. Per questo motivo ci rivolgiamo a voi».

In attesa di un gentile riscontro

L’Esecutivo si è focalizzato in particolare su tre manifestazioni: la festa con i gonfiabili per i bambini, che avviene nell’arco di una giornata in primavera, attrae circa centocinquanta famiglie e costa 5.500 franchi; il luna park, che è aperto per tre settimane d’estate, attira circa quattrocento persone a serata e costa al Comune poco più di 15 mila franchi; infine, Malcantone sui pattini, che dura un mese e costa 35 mila franchi. Per coprire almeno in parte queste spese, Agno ha chiesto ai vicini di casa di «valutare un contributo a vostro giudizio», immaginandosi questa suddivisione: 500 franchi per i Comuni con meno di mille abitanti e 1.000 franchi per quelli più popolosi. «Certi della vostra comprensione e sicuri che, come sempre, l’unione delle forze sia un grande valore aggiunto, restiamo in attesa di un vostro gentile riscontro».

Alcune risposte positive, come detto, sono già arrivate. Altre forse seguiranno. Il sindaco Thierry Morotti è comunque soddisfatto per le prime reazioni. «Può crearsi un tipo di collaborazione interessante, anche perché di questi eventi, alla fine, beneficia tutta la regione». Inoltre, anche se non parliamo di grandi cifre, è un aiuto finanziario per Agno, che come altri Comuni si sta dando da fare per tenere in equilibrio i conti. «Per l’anno prossimo abbiamo previsto un disavanzo di circa 600 mila franchi – fa sapere Morotti – che non è da profondo rosso, ma deve indurci a tenere alto il nostro livello di attenzione».

Ignorata dalla metà

La Città non ha ricevuto la lettera di Agno, ma la questione di fondo la conosce bene. In piazza della Riforma si dibatte da tempo sul perché Lugano voglia o sia costretta a fare e pagare tutto da sola, anche per opere, progetti ed eventi che hanno un chiaro respiro regionale, se non cantonale. Fra i tanti esempi possiamo citare la realizzazione del LAC. Lugano aveva chiesto un contributo ai Comuni della regione solo per finanziare la cerimonia d’inaugurazione del centro culturale, che sarebbe costata quasi un milione di franchi. La metà di essi non aveva risposto, e alla fine erano stati raccolti – la Città ci aggiungerebbe un «solo» scritto in grassetto – 76.500 franchi.

Per completezza, 300 mila li aveva stanziati il Cantone tramite il fondo Swisslos e 50 mila l’Ente regionale per lo sviluppo del Luganese. Quello, comunque, non sarà ricordato come il miglior esempio di collaborazione fra i Comuni della regione. Forse andrà meglio per il Polo sportivo: le discussioni sono in corso – l’avverbio stavolta lo aggiungiamo noi, anche senza grassetto: «ancora» – e ad oggi hanno prodotto poco.