Bellinzona

«Ai vertici del Rabadan manca collegialità»

Assemblea polemica per la società che organizza il carnevale della capitale: tre dei quattro dimissionari hanno criticato la conduzione del comitato: «Decisioni prese anche al di fuori delle riunioni»
Dida: L’ultima volta del vero Rabadan fu due anni fa. © CdT/Chiara Zocchetti
Simone Berti
16.03.2022 22:01

C’è un po’ di tensione nella Società Rabadan. L’assemblea straordinaria tenutasi stasera è filata via abbastanza veloce, ma non sono mancate le critiche all’indirizzo dei vertici. Il comitato che tradizionalmente organizza a Bellinzona il carnevale più amato dai ticinesi – fermo oramai dal 2020 a causa della pandemia – è in sostanza accusato di peccare in materia di democrazia e collegialità. La critica è emersa dall’intervento di un socio, il quale ha chiesto il motivo per cui ben quattro membri hanno rassegnato le dimissioni. A rispondere, su proposta della stessa persona intervenuta, sono stati tre degli stessi dimissionari: il responsabile delle finanze Nicola Reggiori, Andrea Huber e Nicolò Sartori (con loro lascia il comitato anche Laura Losa, mentre a subentrare sono Nicola Ravasi alle finanze, l’ex municipale della Città Marco Ottini e Monica Tomatis). Ebbene, i partenti hanno espresso lo stesso malcontento legato ad una conduzione, appunto, ritenuta scarsamente collegiale. Sono molte, è stato detto, le responsabilità assunte ricoprendo questo incarico, trattandosi di un evento che (in anni normali) coinvolge decine di migliaia di persone. E questo richiederebbe che tutte le decisioni vengano prese insieme. A mancare sarebbe anche una dose sufficiente di metodologia. L’oramai ex responsabile delle finanze, in particolare, ha sottolineato che vi sarebbero state pure decisioni prese al di fuori delle riunioni e senza alcuna verbalizzazione. Tutti punti su cui il comitato ha preferito non replicare. Il modo di agire è stato criticato, ma solo a fine assemblea, anche per la modalità in cui è stata convocata la stessa, ovvero in maniera giudicata sbrigativa.

«Impedito alla Corte di andare al Rababar»
Ciò detto, non è stata apprezzata da tutti nemmeno l’attitudine del comitato di fronte ai bagordi sostitutivi proposti dai bar della città una volta giunto il «liberi tutti» di Berna, quando la grande macchina forzatamente non poteva più attivarsi. Un’assenza totale, è stato sottolineato. Tanto che è stato impedito alla corte di Re Rabadan di recarsi «ufficialmente» in visita nei bar. Una ripicca? Su questo punto, il presidente Giovanni Capoferri ha risposto che si è deciso di astenersi completamente a causa del fatto che la Società non è stata coinvolta in nessun modo dal Municipio, una volta che gli esercenti hanno lanciato l’idea. Nota finale per l’evento alternativo a cui il comitato sta lavorando per l’estate: come noto non potrà tenersi al Parco urbano. Insieme ad altri comitati, come noto si lavora all’opzione-Lumino per il periodo 15-20 giugno. «Ma non chiamatelo carnevale», ha ammonito un socio.