Leventina

Airolo corre verso il futuro che sarà più verde e silenzioso

Grazie alla realizzazione della seconda canna della galleria del San Gottardo il fondovalle verrà riqualificato, ma vi sono altri interventi che entreranno nel vivo nei prossimi mesi come il rinforzo dei ponti e l’infocentro alla stazione FFS - LE FOTO
Oggi. © USTRA
Alan Del Don
15.09.2020 06:00

Gioie e dolori per un paese la cui storia è legata indissolubilmente al traffico. Prima, dal tredicesimo secolo, attraverso il Passo del San Gottardo, e in seguito con l’apertura della cantonale e soprattutto da quattro decenni con la galleria autostradale. Proprio strettamente legato a quest’opera si prospetta un futuro più «verde» per Airolo. La realizzazione del secondo tubo del tunnel entro il 2029 – nell’ambito dei lavori di risanamento dell’infrastruttura progettata dal compianto ingegnere Giovanni Lombardi nel 1980 – comporterà la copertura di un tratto dell’A2 lungo circa 1 chilometro e la riqualificazione del fondovalle. Questi ultimi mesi del 2020 saranno decisivi per gettare le basi di un intervento che cambierà parzialmente il volto del Comune altoleventinese e che è atteso con trepidazione non soltanto dalle autorità ma altresì dalla popolazione.

Fra svago e biodiversità

Nel borgo ai piedi della cima simbolo della Svizzera si nutrono molte speranze in merito alla valorizzazione del paesaggio, che ha pagato un caro prezzo sull’altare della mobilità e del progresso, pur avendo questi ultimi contribuito allo sviluppo socio-economico del villaggio. La riorganizzazione dello svincolo comporterà la creazione di una superficie di circa 90.000 metri quadrati, ai quali se ne aggiungono altri 70.000. Ciò grazie, appunto, agli oltre 2 milioni di tonnellate di detriti che verranno stoccati nell’ambito dei lavori per la seconda canna. Il risultato saranno delle aree verdi e di svago e si punterà in particolare sulla biodiversità. La commissione municipale creata ad hoc sta seguendo da vicino l’importante dossier per cogliere appieno questa immensa opportunità. In primis si tratta di definire i contenuti della zona destinata ad attrezzature e impianti di carattere pubblico (per 27.000 metri quadri) come sancito dall’accordo sottoscritto fra Confederazione e Cantone, che tra l’altro si divideranno anche i costi pari a 100 milioni di franchi.

Il silo per il sale

La copertura dell’autostrada e la riqualificazione del fondovalle costituiscono il perno del progetto riguardante il tubo bis al San Gottardo da 2,1 miliardi di franchi, le cui opere preliminari hanno preso avvio in primavera a Göschenen, nelle vicinanze della stazione ferroviaria. A Sud delle Alpi - si legge nell’opuscolo informativo diffuso di recente a tutti i fuochi di Airolo dall’Ufficio federale delle strade (USTRA) - sono però in programma degli altri lavori non di poco conto. In primo luogo verrà costruito un silo provvisorio per il sale che in sostanza sostituirà quello attuale - situato al portale - che dovrà essere parzialmente smantellato. Al suo posto verranno montate le installazioni di cantiere. L’impianto verrà edificato accanto al Centro di manutenzione. In secondo luogo si procederà alla ristrutturazione ed al rinforzo dei ponti che portano alla centrale idroelettrica del Lucendro. I manufatti verranno adeguati «al maggiore carico dovuto ai mezzi di cantiere che devono raggiungere il cunicolo di accesso», rileva l’USTRA.

Le ricerche archeologiche

Una nota a parte merita la seconda fase delle ricerche archeologiche in zona condotte in collaborazione con l’Ufficio cantonale dei beni culturali. Nel 2018 non era emerso nulla di eccezionalmente rilevante. Il focus degli esperti è ora rivolto all’area di Stalvedro; questa campagna si concluderà nel 2021, considerando che in primavera partiranno i lavori principali sia a sud sia a nord per la realizzazione della seconda canna della galleria del San Gottardo. Buona parte del personale, ricordiamo, alloggerà all’hotel Alpina rilevato dal Comune e affittato all’USTRA.

Infine ecco l’edificazione dell’Infocentro che troverà spazio in un immobile di proprietà delle Ferrovie accanto alla stazione. I veli saranno tolti fra poco meno di un anno, nell’estate 2021. I visitatori riceveranno le informazioni necessarie sull’opera (attraverso una mostra multimediale ed interattiva) e sulla regione. Un’ottima vetrina, dunque, per far conoscere le bellezze della Leventina e dell’Alto Ticino.

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