Al casinò con i soldi degli altri: condannato ex direttore di banca

La ludopatia è il fil rouge che questa mattina ha portato in aula davanti alla Corte delle assise criminali un 53.enne, ex membro di direzione di una banca del Luganese, che per svariati anni ha giocato (e perso) al casinò i soldi dei suoi clienti per un totale di oltre 600.000 franchi. Pulsioni, quelle avute dall’imputato nei confronti del gioco d’azzardo, che «non mi facevano rendere conto della gravità dei danni che stavo commettendo», ha detto in aula prima di venire condannato per truffa e falsità in documenti a due anni di carcere sospesi. Il dibattimento si è svolto con la formula del rito abbreviato e la pena è frutto di un accordo tra la procuratrice pubblica Chiara Borelli e il patrocinatore dell’uomo, l’avvocato Marino Di Pietro.
Il 53.enne, in buona sostanza, falsificava le firme dei clienti e giocava i loro soldi tra roulette slot machine. Per giustificare il suo agire compulsivo e farsi prestare del denaro (ma anche dei lingotti d’oro), ha anche inventato delle gravi malattie in ambito familiare. In realtà inesistenti. Il 53.enne, dopo aver scontato un breve periodo dietro le sbarre nel 2023, ha intrapreso un percorso riabilitativo «per riparare i danni economici e morali che ho commesso» e «non ho più avuto la minima tentazione». Per il giudice Paolo Bordoli, questa vicenda «non è stata indolore anche per la sua famiglia e per le persone danneggiate dal suo agire, che riponeva la massima fiducia nei suoi confronti».