Al ladro di bici diciotto mesi sospesi

LUGANO - È stato condannato a 18 mesi di carcere sospesi condizionalmente per tre anni e all'espulsione dal territorio elvetico per cinque anni il ventenne italiano a processo oggi con l'accusa di furto di numerose biciclette d'alta gamma, che poi venivano ricettate in Italia.
Il giovane, residente nel Comasco, si recava in treno in Ticino, scendeva "a una fermata a caso" (a volte con complici in via d'identificazione), e si guardava attorno finché non trovava un mezzo incustodito o non legato in autorimesse, cantine e tettoie del Sottoceneri, impadronendosene. Poi tornava in Italia in treno con il bottino.
Le bici rubate sono state 22, per un valore totale di oltre 100.000 franchi. Il giovane infatti conosceva bene la merce che intendeva rubare e il suo valore, dedicando le sue attenzioni ai pezzi più pregiati.