Al Maglio tirano un sospiro di sollievo, ma la Pasqua sarà sottotono

Un cauto e graduale spiraglio di libertà lo si potrà finalmente assaporare da lunedì 1. marzo. Il Consiglio federale ha deciso e confermato di puntare su un allentamento a tappe delle misure contenitive nella strategia per uscire dal semi confinamento. Il procedimento è semplice: prima si renderanno possibili le attività con un basso rischio di infezione e successivamente attività gradualmente più rischiose. Rientra in questo processo la riapertura al pubblico delle aree esterne agli zoo. Le zone interne, invece, dovranno ancora attendere perché, come comunicato da Berna, «anche in caso di un numero limitato di visitatori, in questi luoghi è difficile mantenere le distanze e il rischio di contagio è molto più elevato». Vediamo quindi come ha accolto questa notizia il piccolo zoo al Maglio di Magliaso.
Una boccata d’ossigeno
«Con la decisione di Berna abbiamo tirato un sospiro di sollievo, la nostra struttura è praticamente tutta all’aperto e non abbiamo la necessità di tenere chiuse delle zone», ci spiega la direttrice Sabina Fehr che riavvolge il nastro dei ricordi e mette in evidenza uno dei fattori più importanti che ha caratterizzato il confinamento dello scorso anno. «Dopo la chiusura forzata dell’anno scorso è esplosa ancora di più la voglia di stare all’aperto e a contatto con la natura attirando di conseguenza molta clientela - racconta -, lo zoo al Maglio possiede uno spazio che permette di accogliere il normale flusso di visitatori senza dover mettere un numero limitato di entrate». La capienza della struttura malcantonese è infatti di 500 clienti. Ma, come rileva la direttrice, «non capita mai di raggiungere il picco massimo in un solo giorno. Questo è un aspetto che ci dà sollievo, ma bisogna mettere in conto che l’affluenza potrebbe aumentare se tutti gli altri settori dovessero rimanere chiusi».


Una Pasqua sottotono
Rivolgere uno sguardo alle festività è doveroso per una struttura che svolge un’attività stagionale e genera buona parte del fatturato proprio in quelle occasioni. Forse, però, la Pasqua che ci apprestiamo a vivere sarà in qualche modo sottotono. «Da un lato ci aspettiamo grande affluenza, ma dall’altro dobbiamo tenere conto della chiusura delle dogane, quindi sicuramente avremo molta clientela domestica - sottolinea Fehr -. Pasqua è il clou dell’anno in cui almeno per 5 giorni tutta l’Europa ha vacanza nello stesso momento, ma se questo fattore generalmente assume una connotazione positiva, di questi tempi potrebbe diventare un problema perché crea ingorghi e colonne». La struttura ha molta «clientela di passaggio» che spesso fa tappa a Magliaso per visitare alle oltre 200 specie di animali. Ma con le frontiere chiuse, l’esodo pasquale sarà decisamente affievolito.


«Situazione meno drammatica dell’anno scorso»
Se l’anno scorso la piccola struttura ha vissuto il lockdown con molta preoccupazione soprattutto per la difficile situazione finanziaria con cui ha dovuto fare i conti, com’è stato percepito questo nuovo semi confinamento? La risposta è in controtendenza rispetto a quella di molti altri settori ticinesi, perché «è capitato proprio nei mesi meno favorevoli». E ancora: «Siamo forse l’unica struttura in Ticino aperta tutto l’anno dove la clientela diminuisce drasticamente in base alla stagione. Abbiamo vissuto la situazione decisamente in modo meno drammatico dell’anno scorso». La nota di rammarico, però, non manca, perché il bel tempo in visita in Ticino a fine gennaio ha fatto squillare a più riprese il telefono dello zoo. Tanti i clienti che avrebbero voluto sostare a Magliaso per passare una giornata tra gli animali, ma le autorità non erano ancora orientate a nessuna apertura.

E gli animali?
Lo zoo al Maglio, come molte altre strutture del cantone, non è rimasto con le mani in mano durante questi mesi di chiusura. Anzi, i lavori di ristrutturazione erano all’ordine del giorno e questo ha favorito un via vai di persone che ha fatto compagnia agli animali della struttura. «Per loro qualsiasi cosa che si muove è interessante e curiosa - spiega Fehr -, sarebbe stato molto più drammatico se non avessero visto nessuno». Tutto questo movimento ha attutito la sofferenza della star dello zoo Jimmy, il gibbone più vecchio del mondo, che alla veneranda età di 57 anni è riuscito a mantenersi un po’ più attivo, anche se, ci confida la direttrice, «lo vediamo molto meno, va a dormire prima e si alza dopo». A fare compagnia a Jimmy, oltre a tutti gli altri animali dello zoo, ci sono anche due new entry: due esemplari di serpenti del grano (Pantherophis Guttatus) di nome Ginger e Caramel.

Ecco le condizioni per fare visita allo zoo al Maglio
Da lunedì lo zoo al Maglio riapre al pubblico con le seguenti condizioni:
- Mascherina obbligatoria in tutto il parco;
- Distanza di 1,5 m obbligatoria tra nuclei familiari diversi;
- Fino a nuovo avviso il picnic non è consentito;
- I posti a sedere non saranno presenti o accessibili;
- Le attività proposte si limitano ad attività extra-scolastiche;
- Le visite guidate non si terranno fino a nuovo avviso;
- Il limite massimo di persone in tutta l’area è di 250 persone in contemporanea;
- Nelle zone di passaggio sono da rispettare le distanze.