Al maxicontrollo al Blu Martini ne seguiranno altri

«È stato un controllo ad ampio respiro. Ne seguiranno verosimilmente altri in altri locali notturni. Non frequenti però, dato che sono di una dimensione tale per cui non verranno fatti con estrema intensità». A parlare è il portavoce della Polizia cantonale Renato Pizolli, in riferimento all’operazione andata in scena nelle prime ore di sabato alla discoteca Blu Martini, fuori dal Quartiere Maghetti. La Polizia ha quindi ripreso a controllare i locali notturni Luganesi con pressappoco le stesse modalità e scopi di quando si era interrotta, oltre due anni fa, alla discoteca Choco-Late, fra le polemiche.
Oggi come allora, il dispiegamento di forze è stato ingente. Oltre a numerosi agenti e ai cani antidroga, al Blu Martini tra le 2 e le 5 di mattina era presente anche personale delle Dogane, del Laboratorio cantonale, dell’Ispettorato sul lavoro e della Polizia amministrativa. Ancora Pizolli: «Sono stati verificati vari aspetti, dalla sicurezza, al rispetto delle regole, alla polizia del fuoco, all’alcol. Difficile dire ora così rischi la discoteca: i servizi amministrativi devono prima terminare gli accertamenti del caso».
Le autorità hanno controllato 251 persone, di cui 207 all’interno del locale (i posti autorizzati erano 150) e due minorenni. Tre persone sono state denunciate per reati di droga e per terra fuori dal locale è stata rinvenuta una pistola scacciacani.
Evitare fughe di notizie
«Ci era stato detto di fornire alcuni uomini per un’operazione ignota, quindi non eravamo informati, ma è giusto così per evitare fughe di notizie». Il capodicastero Polizia di Lugano Michele Bertini si è detto contento del controllo: «Più volte avevamo chiesto alla Cantonale di monitorare cosa succede nei nostri locali notturni». La Città a fine 2018 aveva mandato a nove discoteche luganesi una lettera di raccomandazioni a livello di sicurezza, anche in seguito alla rissa con accoltellamento avvenuta proprio fuori dal Blu Martini.
Fastidi e strascichi legali
L’importante dispiegamento di forze non ha mancato di causare malumore tra gli avventori: «Ci hanno trattati come dei drogati», ci ha raccontato una ragazza. Le stesse polemiche di due anni fa al Choco-Late. A questo proposito la vicenda è tutt’altro che chiusa: a inizio novembre si andrà in Pretura penale, ci ha confermato il legale dell’ex gerente: si vuole contestare la proporzionalità di quell’intervento di Polizia.