Mendrisio

Al «povero» che non ti aspetti non mancano soltanto i soldi

Sempre più persone vivono sotto la soglia di povertà e Mendrisio non è immune a questo aumento – Toccate soprattutto le persone sole, ma le fragilità possono nascondersi ovunque e non riguardare solo mancanze materiali e monetarie
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Lidia Travaini
09.04.2024 21:45

Il tema è di quelli che un’amministrazione pubblica non può trascurare. Anche perché nasconde fragilità con cui è confrontato un numero crescente di persone, soprattutto alle nostre latitudini: in Ticino il 14,5% della popolazione vive sotto la soglia di povertà (la soglia è 2.279 franchi al mese per le persone sole, 3.963 per un nucleo di 4 persone), il dato medio a livello nazionale è dell’8,5%. La (nuova) povertà è una realtà e non può essere un tabù. «Sono sempre di più le persone che, anche in Ticino, sono costrette a ricorrere a un aiuto per arrivare a fine mese – premette il Municipio di Mendrisio rispondendo a un’interrogazione de l’Alternativa –. E i nuovi poveri sono pensionati/e, ma anche giovani, madri single o divorziate. Ci sono anche i "working poor", ossia le persone che nonostante un lavoro sono confrontate con oggettive difficoltà finanziarie».

Povertà multidimensionale

Dalla premessa il Municipio passa a una sorta di radiografia della situazione del capoluogo, perché anche «la Città di Mendrisio è chiamata a rispondere alle crescenti difficoltà che toccano la fascia più fragile della popolazione». I dati sono in aumento: nel 2023 i casi seguiti sono stati in totale 459, di questi «242 sono i casi nuovi arrivati al servizio, 217 le situazioni chiuse durante l’anno e i riportati nel 2024 sono 370; a titolo di confronto nel 2022 erano stati seguiti 380 casi: 135 casi nuovi arrivati al servizio, 162 le situazioni chiuse durante l’anno e i riportati nel 2023 sono 247».

Ma chi sono queste persone? «La maggioranza della presa a carico concerne persone sole», si spiega, ma la nuova povertà tocca un po’ tutti, dalle famiglie, ai maggiorenni che vivono con i genitori, ai conviventi. «In generale l’88.85% dell’utenza si colloca nelle prime tre fasce di reddito e nelle due successive classi di reddito troviamo i cosiddetti working poor che regolarmente ritornano ai servizi a fronte di spese impreviste e che spesso non beneficiano per pochi franchi delle prestazioni sociali». Inoltre, «le situazioni di povertà monetaria e materiale sono sempre più collegate a situazioni di povertà multidimensionale (tipologia e qualità dell’alloggio, competenze genitoriali e occasioni ricreative, problemi di salute, eccetera)».

I possibili tagli cantonali

Nell’interrogazione ci si concentrava altresì sulle possibili conseguenze locali dei tagli annunciati nel Preventivo 2024 del Cantone. A tal riguardo l’Esecutivo spiega di non potersi pronunciare in merito a scenari ancora ipotetici (il Preventivo deve ancora essere votato, ndr). Tuttavia, «è possibile che la mancanza di accesso ad alcune prestazioni si ripercuota sulle economie domestiche già in situazioni di vulnerabilità, impedendo alle famiglie di far fronte a spese impreviste».

Per dotarsi degli strumenti migliori per rispondere alle necessità della nuova povertà Mendrisio ha infine promosso uno studio sul tema. Obiettivo primario: poter aggiornare i regolamenti delle proprie prestazioni sociali, quindi di riflesso identificare «eventuali categorie attualmente escluse da forme di aiuti sociali e le loro barriere di accesso».