Mendrisio

Al primo giorno di scuola studenti subito bocciati

Al Liceo si è ripetuta la «Sagra del primino»: un’accoglienza goliardica dei ragazzi che si affacciano per la prima volta alla scuola post obbligatoria – Questa volta si è però superato il limite con lanci di uova e farina – Il direttore Martinelli: «Oltre alle sanzioni abbiamo deciso di agire in maniera educativa»
© Ti-Press / Francesca Agosta

Il messaggio lanciato dalla direzione del Liceo cantonale di Mendrisio è chiaro: certi episodi non vengono tollerati, nella maniera più assoluta. Il riferimento è a quella che, negli anni, è diventata la «Sagra del primino». Una tradizione – se così può essere definita – che vede gli alunni più grandi accogliere chi, per la prima volta, varca le porte del liceo. Un benvenuto goliardico che, a Mendrisio, si ripete da almeno due decenni e che, come detto, difficilmente ha superato i limiti della goliardia. Lunedì, però, si è andati oltre. Diverse decine di allievi nel primo pomeriggio hanno aspettato – nell’area dei parcheggi a fianco della strada che porta a Coldrerio, fuori dal perimetro scolastico – che i ragazzi di prima uscissero dalle aule. Nessun benvenuto, ma lanci di uova, farina e miele. Fatto, evidentemente, intollerabile che la direzione della scuola ha deciso di condannare fermamente. «Condanniamo l’azione», ci spiega il direttore dell’istituto Alberto Martinelli. Come detto, questo evento si ripete – solitamente senza uscire dai confini del buonsenso – da anni e la direzione ne è al corrente: «Chiaramente abbiamo pensato a degli accorgimenti tecnici preventivi – rileva Martinelli –. Nell’accoglienza delle classi prime, al mattino, ho indicato loro che c’era questa becera tradizione. Nel pomeriggio le classi sarebbero quindi state liberate con 15 minuti d’anticipo in modo che i ragazzi potessero tornare a casa in tutta tranquillità. Purtroppo, però, questo non ha evitato che le cose siano degenerate». La direzione del liceo, anche in considerazione del fatto che vige la tolleranza zero quando di parla di episodi di bullismo, è prontamente intervenuta. «Abbiamo identificato alcuni degli allievi che lanciavano uova e, il giorno dopo hanno dovuto ripulire tutto quanto», racconta Martinelli. «E oltre al taglio sanzionatorio abbiamo deciso di agire anche in maniera educativa – prosegue –. Avendo ritirato della farina e delle uova, ai sanzionati abbiamo dato il compito, con questi elementi, di preparare qualcosa in ambito culinario».

V’è poi un altro aspetto che la direzione scolastica ha deciso di sottolineare: il contesto geopolitico attuale e la conseguente difficoltà negli approvvigionamenti, anche di natura alimentare. «Già al termine della giornata di lunedì, durante la riunione con i capiclasse e i sostituti, ho condannato l’azione. Va bene, da un lato, lo spirito goliardico – evidenzia Martinelli – dall’altro, però, ci sono navi ferme in Ucraina con importanti carichi di grano, si verificano crisi alimentari. E da noi gente ha lanciato farina e uova». Sulla scorta di quanto spiegato, «ho fatto un discorso di carattere educativo ai rappresentanti con preghiera di trasmetterlo a tutta la classe».

Parole chiare, quelle del direttore, che richiamano anche a una certa coerenza. Al liceo di Mendrisio, infatti, attualmente frequentano le lezioni 13 ragazzi ucraini. Oltretutto, la scorsa primavera, gli allievi avevano raccolto diverse centinaia di franchi a favore della Catena della solidarietà, proprio per dare una mano ai civili confrontati, loro malgrado, con il conflitto in Ucraina.

Le misure messe in atto dalla direzione si spera, dunque, che abbiano sensibilizzato gli scolari. Martinelli non nasconde, d’altro canto, gli sforzi per «seguire i nostri allievi anche fuori dal perimetro scolastico. Non ci nascondiamo davanti a queste situazioni – ci conferma –. Però penso sia necessario estendere questo tipo di discorsi anche alle famiglie». Quel che è certo è che al liceo se ne parlerà ancora: «I docenti di classe sono stati invitati a far riflettere i propri allievi sull’avvenimento». Affinché si capisca che il divertimento – e perché no, anche la goliardia –, sono tutt’altra cosa.

In questo articolo: