Alberghi e case dei clienti ora off limits per le prostitute

È una cosa di cui - TESEU a parte - si erano accorti in pochi anche tra gli addetti ai lavori. Perfino tra gli stessi granconsiglieri che la nuova legge sulla prostituzione l’hanno votata e analizzata. Nuova legge, e questo era ben noto, che «confina» la prostituzione nei locali a luce rossa autorizzati e negli appartamenti notificati. In realtà però - e ce lo ha confermato la polizia cantonale - sono perseguibili anche le prostitute che offrono il servizio «outcall» e che dunque si spostano al domicilio del cliente oppure negli hotel. Dunque una scena alla Pretty Woman, in cui Richard Gere invita Julia Roberts a trascorrere del tempo in una lussuosa suite d’albergo, sarebbe proibita in Ticino. Non abbiamo conferme ufficiali in questo senso ma, stando a nostre informazioni, alcune professioniste sarebbero state recentemente perseguite per aver offerto sesso a pagamento a casa del proprio cliente. E questo - nonostante la legge e il relativo regolamento risalgano ormai al luglio di un anno fa - ha fatto scattare il «passaparola» tra chi in Ticino si occupa di prostituzione. Molte ragazze hanno poi rimosso dai loro annunci online la dicitura «disponibile per servizio a domicilio e hotel».
C’è chi non è d’accordo
Aver reso «l’outcall» illegale in Ticino è una decisione che cambia in modo piuttosto drastico la situazione. Nell’ambiente lo scetticismo è palpabile. «È anche - ci spiega un avvocato che da anni segue le vicende del settore - una questione di privacy e di libertà individuale. C’è chi non vuole o perfino non può andare nei locali a luci rosse e preferisce dunque che sia la prostituta a recarsi a casa sua o in una camera d’albergo. E mi chiedo come si possa imporre, visto che la prostituzione non è illegale, cosa si possa o non si possa fare tra le mura di casa propria».
«Non ne abbiamo mai parlato»
Abbiamo chiesto informazioni anche a Giorgio Galusero (PLR) e Amanda Rückert (Lega), che in Gran Consiglio erano stati i relatori del messaggio che aveva portato all’approvazione della nuova legge sulla prostituzione. Entrambi ci hanno confermato che la questione outcall non era mai emersa durante l’analisi della legge ed è probabile che si sia arrivati a questa situazione attraverso il successivo regolamento di applicazione, che stabilisce in modo più dettagliato dove si può e non si può esercitare.
Le spiegazioni della polizia
La polizia cantonale ci ha spiegato la situazione basandosi sugli articoli di legge. Importanti sono l’articolo 6 («Un locale erotico può essere aperto e gestito soltanto previo ottenimento dell’autorizzazione») e l’articolo 14. Quest’ultimo regolamenta la prostituzione negli appartamenti. Il mestiere si può esercitare «purché non vi sia condivisione degli spazi con altre persone che esercitano la stessa attività», «se chi esercita lo fa a titolo individuale, in locali di sua proprietà o per i quali vanta dei diritti d’uso» e se «una persona non mette a disposizione più di un appartamento destinato all’esercizio della prostituzione e questa attività è esercitata unicamente dalla persona alla quale il locale è messo a disposizione». E anche il passaggio che regola la prostituzione nelle zone residenziali - aggiungiamo noi - sembra importante: «L’esercizio della prostituzione è vietato nelle zone che il Piano regolatore destina in misura preponderante all’abitazione».
Il virus ha avuto un impatto
La prostituzione dunque, in estrema sintesi, è permessa solo nei postriboli autorizzati e in appartamenti (di proprietà della prostituta, o di cui la prostituta è in possesso di un contratto d’affitto), a patto però che sia l’unica ad esercitare la stessa attività e che il proprietario dell’appartamento non ne abbia altri adibiti allo stesso scopo. «L’esercizio della prostituzione al di fuori dei luoghi che non sono autorizzati o notificati non è consentito ed è quindi perseguibile», ci viene spiegato. Come detto non molti però si erano accorti che appunto, stando all’applicazione di queste norme, la prostituzione al domicilio dei clienti e in hotel è vietata. E ultimamente la richiesta di «outcall» sembrava in crescita. Questo anche perché dopo le 18 nei postriboli viene chiesto - per facilitare il tracciamento di eventuali casi di COVID - un documento all’ingresso. Ed evidentemente molti clienti, per non dover lasciare i dati personali in un locale a luci rosse, preferivano chiamare a casa propria le ragazze.