Sala Capriasca

Alfonsina Storni dovrà emigrare nuovamente

La maggioranza degli abitanti del nucleo si è espressa contro la statua che raffigura la celebre poetessa morta in Argentina – La polemica si trascina da oltre un anno e c’è chi non ha gradito il riferimento al suicidio dell’artista – L’opera verrà spostata
L’artista è nata a pochi metri dal luogo in cui è stata posata la statua. © CdT/Chiara Zocchetti
John Robbiani
27.04.2022 06:00

È una polemica che in Capriasca si trascina da più di un anno. Riguarda la posa di una statua ritraente Alfonsina Storni, la celebre poetessa nata a Sala Capriasca il 29 maggio 1892 ed emigrata poi in Argentina con la famiglia quando aveva 4 anni. Alfonsina Storni è poi diventata una figura leggendaria in Sudamerica. Nel 1938, dopo aver sofferto per anni di un tumore al seno che neppure un’operazione è riuscita a estirpare, la «poetessa ribelle» decise di togliersi la vita gettandosi tra le onde dell’oceano a Mar del Plata. Una morte tragica, che ispirò la canzone Alfonsina y el mar di Ariel Ramírez e Félix Luna. Una morte che la stessa Storni anticipò in uno scritto intitolato Voy a dormir: vado a dormire. Ora la statua che il Municipio di Capriasca aveva deciso di installare nella piazza a lei dedicata (piazza Storni, appunto) dovrà essere spostata. A una parte consistente degli abitanti di Sala non piace. E il Municipio - che a maggioranza si era battuto per difendere l’opera - ha deciso di gettare la spugna. «Alla luce dell’esito del sondaggio verrà valutata un’ubicazione alternativa per valorizzarla».

La scelta degli abitanti

Le polemiche erano come detto iniziate più di un anno fa. Prima ancora, tra l’altro, che l’opera - eseguita dall’artista capriaschese Eva Antonini - venisse svelata al pubblico. C’erano state interpellanze, una petizione e anche un ricorso in materia edilizia al Consiglio di Stato. L’Esecutivo aveva dunque deciso di posare la statua e lanciare una petizione tra gli abitanti della piccola frazione. Il risultato è stato reso noto ieri: favorevoli 83 (37%), contrari 141 (63%). Due schede bianche e due nulle. Un «no» piuttosto secco dunque, e la statua dovrà ora emigrare. Lasciare, come fece Alfonsina Storni, Sala Capriasca e sperare di trovare un’accoglienza più positiva in un altro luogo del Comune. Delusa chiaramente l’autrice dell’opera, Eva Antonini. «Anche se un po’ me l’aspettavo». Delusa ma fiduciosa. «Non tutti i mali vengono per nuocere. Sono sicura che si riuscirà a trovare un’ubicazione ancora migliore».

Le ragioni del rifiuto

Chi si è battuto contro la statua l’ha fatto perché giudicava inadatta l’ubicazione e sostenendo che avrebbe tolto spazio per i giochi dei bambini. Per alcuni poi non avrebbe abbellito il luogo, «non rientrando nell’estetica e nella storia dell’area». Ma c’è anche chi non ha gradito il fatto di non essere stato coinvolto e c’è chi si è spinto a dire che l’opera - intitolata «Vestida de Mar» (omaggio alle parole che chiudono la canzone di Ramirez e Luna e che si riferiscono agli ultimi istanti di vita della poetessa) - poteva istigare il suicidio. O, perlomeno, non rappresentava pienamente l’essenza della poetessa.