Biasca

All’asta la casa di Vittorio Castelnuovo

L’abitazione del compianto compositore di canzoni popolari sarà venduta all’incanto il 26 febbraio con un prezzo di partenza pari a 200.000 franchi
Nel lascito testamentario Vittorio Castelnuovo ha indicato che i proventi della vendita della sua proprietà dovranno essere devoluti alla casa per anziani del borgo.
Red. Online
11.01.2019 18:22

Bella verzaschina, bleniesina, leventinella, l’emigrante ticinese, la filovia di Malvaglia. Alzi la mano chi non ha mai intonato una di queste canzoni popolari. Canzoni composte, insieme ad un altro centinaio, da Vittorio Castelnuovo. Le loro note riecheggiano ancora nella casa in cui il cantautore biaschese ha abitato sino al momento della sua dipartita, il 17 settembre del 2005. E che il 26 febbraio prossimo sarà battuta all’asta. Così ha voluto proprio Castelnuovo che nel suo lascito testamentario aveva indicato di voler lasciare alla moglie Maria Luigia l’abitazione di Biasca e ogni suo bene. Alla dipartita della consorte, recitava sempre il testamento, i beni sarebbero stati trasmessi al Comune con l’obbligo di destinare i proventi della loro vendita alla casa per anziani del borgo. Il 14 giugno 2011 Maria Luigia Castelnuovo è scomparsa, pertanto l’esecutore testamentario, dopo aver ottenuto le autorizzazioni comunali, l’8 marzo 2016 ha formalizzato il lascito tramite legato. Il 19 dicembre 2017 anche il Consiglio comunale ha dato via libera alla vendita dell’abitazione così che il Municipio ha potuto fissare la data dell’incanto. Si terrà, come detto, il 26 febbraio alle 14 nella sala del Legislativo biaschese. Il fondo che verrà battuto all’asta, oltre che della casa nella quale Castelnuovo ha abitato insieme alla moglie e nella quale ha composto canzoni che fanno parte del patrimonio popolare ticinese, comprende anche il giardino, due autorimesse, un portico, un ripostiglio ed un pollaio per una superficie complessiva di 427 metri quadri. Secondo la stima peritale, il valore commerciale della proprietà corrisponde indicativamente a 203.000 franchi. Pertanto durante la vendita all’incanto verrà aggiudicato al miglior offerente, dopo tre chiamate, se l’offerta raggiungerà il prezzo base minimo e di partenza (piede d’asta) di 200.000 franchi. Le offerte di rilancio dovranno superare quella precedente di almeno 1.000 franchi. Nelle condizioni di aggiudicazione stabilite dal Municipio è indicato che le offerte presentate per iscritto saranno comunicate ai partecipanti dell’asta e, nella misura in cui raggiungano il prezzo minimo e di partenza, potranno essere prese in considerazione alle medesime condizioni delle offerte verbali. Inoltre, chi presenterà un’offerta in nome altrui o quale rappresentante di una persona giuridica dovrà giustificare il suo mandato presentando una procura scritta. Qualora all’asta pubblica non vi siano partecipanti interessati, oppure nel caso in cui le offerte formulate siano inferiori al prezzo base minimo di partenza pari a 200.000 franchi, il battitore procederà alla chiusura senza esito dell’incanto e il Municipio procederà all’annullamento del pubblico concorso.

Sempre il 26 febbraio, ma alle 10, nella sala del Consiglio comunale verrà battuta all’asta un’altra proprietà immobiliare: si tratta della casa ex Rivera acquista dal Comune nel 1961 per 70.000 franchi. All’epoca si pensava di utilizzare soprattutto il cortile dello stabile per ampliare lo spazio necessario al piazzale di ricreazione, dato che in quegli anni le scuole elementari erano ospitate all’interno della casa comunale. Si prevedeva anche di migliorare l’accesso nord al municipio e un utilizzo dell’officina (garage) per i bisogni dell’azienda acqua potabile o quale laboratorio per la sezione meccanici dei corsi per apprendisti. Tutti progetti non più al passo con i tempi dato che le scuole, siano esse elementari o per apprendisti, sono ormai ben lontane dalla casa comunale, ragion per cui l’immobile con il terreno annesso verranno venduti all’incanto. Il piede d’asta è stato fissato in 100.000 franchi.