Gorduno

Alpe Arami rimessa a nuovo con alloggi per gli escursionisti

Completato il recupero dell’insediamento rurale situato sul terrazzamento alle pendici del Monte Gaggio - La stalla trasformata in una confortevole baita dotata di un dormitorio che offre in totale una dozzina di posti letto
©Patriziato di Gorduno
Spartaco De Bernardi
02.08.2021 06:00

Vi volete riconciliare con la natura per trascorrere qualche ora o, perché no, qualche giorno di calma e tranquillità lontani dalla frenesia quotidiana? Allora l’Alpe Arami fa proprio per voi. Situato su un terrazzo a 1.456 metri d’altitudine sui monti di Gorduno, l’alpeggio abbandonato mezzo secolo fa è stato completamente ristrutturato grazie alla Fondazione che ne ha preso in prestito il nome. «I lavori si sono conclusi e da qualche settimana abbiamo aperto la baita che è a disposizione degli escursionisti di passaggio o anche di chi intende fermarsi qui per un qualche giorno» spiega al CdT Giorgio Battaglioni, presidente della Fondazione Arami.

La ristrutturazione della vecchia stalla in un rifugio per gli escursionisti è il fulcro del progetto di valorizzazione territoriale promosso dalla Fondazione con un investimento dell’ordine del milione di franchi. Entro fine anno, spiega ancora Battaglioni, verrà allestito il consuntivo ma ad ogni modo i costi per la ristrutturazione dovrebbero essere coperti per intero.

Sottoscrizione pubblica

Questo anche grazie alla sottoscrizione pubblica lanciata tre anni fa che dava la possibilità di acquistare a 100 franchi l’una le piode da posare su uno degli edifici rimessi in sesto. Ebbene, la sottoscrizione pubblica ha consentito alla Fondazione di incamerare 60.000 franchi. Ma torniamo alla baita aperta da qualche settimana: oltre al dormitorio, dispone di una sala interna e di una terrazza con vista che spazia dal Camoghé al Pizzo di Claro. I posti a sedere sono in tutto 30, mentre gli alloggi possono accogliere 12 persone. Con la gestione affidata a Lisa Sabbatini, il rifugio si caratterizza per un’offerta culinaria semplice con prodotti del territorio. La baita non è però l’unica realizzazione condotta in porto dalla Fondazione Arami.

Opere anche nel lariceto

«È stato ristrutturato anche un altro fabbricato grazie al quale da tre anni l’Alpe ha potuto di nuovo essere caricata» aggiunge Battaglioni precisando che quest’estate sono una ventina le mucche che pascolano ai piedi del Monte Gaggio. Al pari della stalla e della baita è stato portato a nuovi splendori anche il canvetto. I lavori hanno interessato anche il lariceto con la sistemazione degli alberi e la pulizia del terreno in modo da renderlo accessibile ai capi di bestiame. Si è inoltre provveduto a sistemare la pista agricola che conduce all’Alpe Arami. E a proposito di vie di collegamento, attualmente stanno volgendo al termine i lavori sul sentiero di collegamento che conduce in Albagno.

Un ulteriore tassello del progetto che si propone di offrire agli escursionisti un luogo d’approdo inserito in una rete di sentieri, alpeggi, sorgenti, boschi e pascoli che si dipana da Curzùtt-San Barnard, passando per Mornera, la citata Capanna Albagno, il Monte di Bedretto fino a raggiungere il piano a Gorduno, nonché con la possibilità di approdare all’Alpe la Monda. Per gli appassionati di geologia, la zona offre poi la possibilità di compiere un vero viaggio al centro della Terra grazie alla presenza di rocce e minerali rari, frutto della formazione della catena alpina. Insomma, l’Alpe Arami rappresenta un ulteriore tassello dell’opera di valorizzazione delle zone montane bellinzonesi sulle due sponde del fiume Ticino.

Bus navetta nei weekend

Per raggiungere l’Alpe Arami vi sono diverse possibilità: a piedi da Gorduno in tre ore, da Mornera impiegandoci lo stesso tempo oppure da Albagno in un’ora e mezza. I patiti delle due ruote possono percorrere la strada forestale che parte sempre da Gorduno con un dislivello di mille metri. Chi proprio non vuol rinunciare all’auto può percorrere la strada forestale pagando un pedaggio di 5 franchi tramite l’applicazione Twint oppure ritirando il biglietto all’osteria Antichi Sapori; giunti ai monti di Bedretto occorre continuare a sinistra sulla strada sterrata fino al parcheggio. Da lì si può raggiungere l’Alpe Arami in cinque minuti. Dallo scorso 9 luglio, infine, è possibile usufruire di un bus navetta che il venerdì, il sabato e la domenica copre il tragitto tra la stazione FFS di Castione ed il posteggio sotto l’Alpe. Per usufruire di questo servizio, o per ottenere maggiori informazioni, è necessario chiamare l’Infopoint dell’ente autonomo Carasc a Monte Carasso allo 091/821.15. 59 (tutti i giorni dalle 9 alle 13). La prenotazione va effettuata almeno 48 prima del giorno desiderato per il trasporto.