Bellinzona

Amianto sulle vecchie locomotive, approfondimenti alle Officine

Il materiale è stato individuato in alcuni mezzi di vecchia generazione su componenti che sinora ne risultavano privi - Subito adottate delle risposte, riviste le istruzioni per il trattamento e misurazioni affidate ad una ditta esterna - Le FFS: «Collaboratori esposti ad un livello di rischio basso»
Sotto esame i «camini parascintille» a cui hanno lavorato anche gli apprendisti: contengono piccole quantità di amianto. ©CdT/Archivio
Simone Berti
25.05.2022 06:00

Il tema dell’amianto continua ad occupare le FFS. A più riprese abbiamo riferito dell’esposizione a cui sono stati confrontati nei decenni passati diversi dipendenti delle Officine di Bellinzona. Di recente, ha appreso il CdT, è sorta un’ulteriore problematica. Nel corso di regolari ispezioni nell’ambito della salute e della sicurezza sul lavoro svolte dall’azienda, è emersa la presenza del materiale nei cosiddetti «camini parascintille», componenti installati nelle locomotive più vecchie, quelle di quattro flotte di FFS Viaggiatori e FFS Cargo. Una parte di questi componenti, sinora dichiarata priva di amianto, ne contiene in realtà piccole quantità. Per garantire la tutela della salute dei collaboratori e degli apprendisti, le FFS e FFS Cargo hanno immediatamente adottato le misure del caso e, parallelamente, hanno rivisto le istruzioni in atto per il trattamento dei componenti interessati.

Secondo l’azienda, che promette di informare costantemente tutte le parti coinvolte, il rischio per la salute dei collaboratori c’è unicamente se questi componenti vengono lavorati o danneggiati con attrezzi abrasivi, quali ad esempio spazzole metalliche o smerigliatrici. Sulla base degli elementi attualmente disponibili dopo le prime verifiche, le FFS ritengono che i collaboratori siano stati esposti ad un livello di rischio basso.

Al fine di giungere ad un chiarimento definitivo, comunque, ulteriori misurazioni sono in corso. Vengono effettuate in collaborazione con la SUVA. Si sta inoltre pianificando come valutare i componenti montati sulle locomotive o conservati nei magazzini. Alla presenza dei collaboratori della SUVA, le FFS ispezioneranno i luoghi di lavoro delle Officine di Bellinzona in cui si sono svolte attività con possibile esposizione all’amianto e, sempre insieme all’assicuratore, stabiliranno dove e in che misura effettuare ulteriori misurazioni. Le stesse saranno commissionate a ECONS, azienda certificata dalla SUVA per effettuare analisi di fronte a casi analoghi.

Coinvolti gli apprendisti di Login

Le risposte subito adottate dalle FFS hanno interessato anche il centro formativo Login di Bellinzona. Qui il 12 maggio scorso le attività sono state subito bloccate, e la sera stessa in una riunione sono stati informati apprendisti e genitori, alla presenza della direttrice di FFS Regione Sud Roberta Cattaneo, del direttore delle Officine di Bellinzona Francesco Giampà e del responsabile di Login per il Ticino Alessandro Malfanti. Sono inoltre subito state effettuate delle misurazioni preliminari nell’aria, simulando una normale giornata lavorativa all’interno del centro di istruzione tecnica. Dai risultati giunti il giorno stesso è stata esclusa la presenza di amianto nell’ambiente. Lo stesso risultato è poi uscito l’indomani anche dai campioni di polvere presi in esame, in particolare attorno e sulla macchina gravatrice (utilizzata dagli apprendisti per incidere quella parte delle locomotive risultata in minima parte composta da amianto), oltre che nel sacco di raccolta delle polveri stesse. L’ambiente di lavoro è quindi stato giudicato salubre e lunedì 16 maggio il centro formativo ha potuto riaprire.

«Deploriamo l’accaduto»

Contattate dal nostro giornale in particolare per sapere cosa si intenda fare per depistare eventuali problemi di salute legati a questa lavorazione avvenuta in passato tra operai e apprendisti, le FFS non entrano in questi dettagli. Come abbiamo visto, promettono comunque che faranno tutto per garantire la tutela della salute dei collaboratori, tenendoli costantemente aggiornati. Inoltre, «deplorano quanto accaduto e s’impegnano a fondo per chiarire la situazione e le cause delle irregolarità insieme alla Suva e a gruppi di specialisti interni ed esterni. I collaboratori interessati vengono regolarmente informati sugli sviluppi dell’attuale situazione e accompagnati in caso di chiarimenti legati al loro stato di salute. La SUVA e i partner sociali sono informati, così come altri partner coinvolti». Si precisa inoltre che «per i viaggiatori non sussiste alcun pericolo».

«Impegno costante»

Al di là del caso specifico, le FFS ribadiscono di rafforzare «continuamente le precauzioni e le misure in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Oltre alla manipolazione di materiali contaminati da sostanze nocive, ciò include anche questioni relative alla sicurezza degli edifici, alla protezione antincendio, all’esposizione alle radiazioni come l’elettrosmog e alle sostanze pericolose».