Animali

Anche Fido soffre il caldo

Il presidente della Società protezione animali di Bellinzona Emanuele Besomi: «Per i cani camminare sull’asfalto è come farlo sui carboni ardenti, quindi vanno portati a passeggio la mattina oppure la sera»
Stevie, mascotte di ReBe, si gode un po’ di refrigerio al fiume. (Foto CdT)
Anna Borella
04.07.2019 10:19

BELLINZONESE - Una vita da cani per il miglior amico dell’uomo quando ci sono più di 30 gradi fuori. Per sapere come il bellinzonese in particolare ed il ticinese in generale riescono a gestire, durante l’estate, le ondate di caldo e la cura degli animali domestici, il Corriere del Ticino si è rivolto ad Emanuele Besomi, presidente della Società protezione animali di Bellinzona (SPAB).

Il nostro interlocutore sottolinea prima di tutto che i cani, oltre a soffrire il caldo come noi, faticano a uscire a passeggio a causa dell’asfalto bollente. Camminare in strada per loro è come camminare sui carboni ardenti ed è quindi preferibile portarli fuori la mattina o la sera, come anche per i padroni sarebbe meglio non uscire nei momenti più torridi della giornata soprattutto durante i periodi di allerta canicola. In generale, se non si riesce ad appoggiare la mano a terra, il cane non può metterci le zampe. Inoltre, il presidente della SPAB Emanuele Besomi accenna al crescente numero di segnalazioni di cani lasciati al caldo senza riparo, o in circostanze simili, che richiedono l’intervento del suo team.

In seguito, l’esperto fa notare però che non tutte le informazioni ricevute sono pertinenti e aggiunge che al cane basta un piccolo riparo e uno spazio per sdraiarsi che non sia sul cemento caldo. Ciò non toglie che bisogna fare attenzione; Besomi si riferisce in particolare al pericolo che c’è nel lasciare l’animale in auto. Il veicolo ci mette poco a trasformarsi in un forno, basta anche entrare al volo al supermercato per un cartone di latte che il mezzo diventa troppo afoso, ed è per questo che è meglio lasciare il cane a casa se si sa che non può seguire il padrone alla sua destinazione o durante le normali faccende private. Il presidente della Società protezione animali cittadina mette infine un ultimo accento sulle modalità di intervento per una bestiola in difficoltà, ricordando che agire di prima persona in queste situazioni è pericoloso ed è sempre meglio chiamare la polizia che prenderà i provvedimenti necessari.

Rifugio SPAB: ampliamento vicino

Benché gli abbandoni siano rari in Ticino, l’associazione rimane attiva e guarda avanti. Emanuele Besomi infatti conferma che i lavori di ampliamento della sede di Gnosca-Gorduno potrebbero iniziare a settembre e porteranno un 2019-2020 impegnativo ma pieno di novità. Il presidente accenna anche a una seconda fase dei lavori che prevede un’estensione in verticale dello stabile per permettere la costruzione di locali dedicati ai volontari che ora come ora non dispongono nemmeno di uno spogliatoio. Per di più, si presentasse l’occasione, si è pensato anche a dei locali idonei per ospitare animali esotici, i quali per il momento mancano. E tra cani e gatti le iguane non possono stare.