Anche il Ticino chiede a gran voce multe più rapide per chi sgarra

Chi durante il lockdown non rispettava l’obbligo di indossare la mascherina oppure la distanza sociale di almeno due metri rischiava di incappare immediatamente in una multa disciplinare di 100 franchi. Ma questi tempi sono ormai lontani. Con il passaggio lo scorso giugno dalla situazione straordinaria, decretata in occasione del confinamento della scorsa primavera ai sensi della Legge sulle epidemie, alla situazione particolare, tuttavia, questa possibilità è venuta a mancare, costringendo le forze dell’ordine a perseguire i trasgressori ricorrendo alla procedura ordinaria, la quale prevede multe fino a 10 mila franchi.
Una differenza non da poco
Si tratta di una differenza non da poco: con le multe disciplinari la Polizia è in grado di sanzionare istantaneamente chi non si attiene alle regole (per fare un esempio pratico, come accade a chi non indossa il casco in moto o non mette le cinture in auto), mentre percorrendo la via «ordinaria» i tempi procedurali si allungano notevolmente. Se nei casi più gravi contemplati dalla Legge sulle epidemie una procedura è lunga e approfondita si giustifica, questo dilazionamento dei tempi in relazione a semplici contravvenzioni non convince i cantoni. Facile dunque comprendere come le autorità cantonali, ticinesi in primis, spingano per un ritorno al regime delle multe disciplinari concesse dalla situazione straordinaria. «Il Ticino sostiene la richiesta avanzata più volte da tutti i direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia di creare una base legale che conceda la possibilità di comminare delle multe disciplinari», spiega, da noi contattato, il presidente del Consiglio di Stato e direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi. «Riteniamo sensato poter sanzionare immediatamente chi trasgredisce proprio per garantire l’effetto deterrente ed essere efficaci ed efficienti. Penso ad esempio agli assembramenti alla Pensilina di Lugano: se i ragazzi sanno che c’è una conseguenza immediata si comportano subito di conseguenza». Non va inoltre dimenticato, conclude Gobbi, che le multe disciplinari «possono contribuire ad evitare che il Ticino diventi la valvola di sfogo della Lombardia dopo la designazione a zona rossa».
Anche dalla sanità
La richiesta di adeguare la base legale non è stata avanzata solo dai dipartimenti di giustizia e polizia. Come affermato al Blick dal segretario generale della Conferenza dei direttori cantonali della sanità Michael Jordi, «sarebbe importante poter far capo a un sistema di multe disciplinari». Questa possibilità, si è rammaricato, «non è prevista nella legge e il Consiglio federale dovrebbe trovare una soluzione». Soluzione che, ad oggi, sembra ancora lontana. «Al momento non è previsto», ha fatto sapere un portavoce dell’Ufficio federale della sanità pubblica al quotidiano zurighese.
Incasso da 2 milioni di franchi
Durante il confinamento gli incassi sono stati milionari. Stando a una ricerca del Blick, in 20 cantoni sono state comminate in totale 20 mila multe disciplinari, per un incasso complessivo di 2 milioni di franchi.
Novità da Berna
Tornando al concetto di situazione straordinaria, ricordiamo che negli scorsi giorni il Ticino ha chiesto al Consiglio federale di decretarla in tutto il Paese in modo da dare uniformità sul territorio nazionale alle misure per frenare i contagi. Una decisione da Berna dovrebbe giungere nella giornata di oggi.
Il testo della Legge sulle epidemie (LEp) era stato presentato il 28 settembre del 2012 e rispondeva alla necessità di aggiornare la vecchia legge, risalente al 1970. Sottoposta a votazione popolare il 22 settembre 2013, la LEp era stata approvata dal 60% dei votanti. Il capitolo 11 regola le disposizioni penali. L’articolo 82 codifica i delitti, per i quali sono previste pene detentive fino a 3 anni, e che comprendono fattispecie più gravi come l’immissione nell’ambiente di agenti patogeni oppure la contravvenzione alla limitazione dell’esercizio di determinate attività. L’articolo 83 regola invece le contravvenzioni, passabili di multe fino a 10 mila franchi. In particolare, viene indicato, è punito con la multa chi viola l’obbligo di dichiarazione, chi viola le disposizioni volte a prevenire la trasmissione di malattie, chi si sottrae a una sorveglianza medica, a una quarantena, a un isolamento o a una visita medica ordinata dall’autorità e chi si oppone a provvedimenti presi nei confronti della popolazione.