Anche la cittadina avrà la sua Venere

Sì, anche Chiasso avrà la sua personale Nascita di Venere del Botticelli. La si può già intravedere, i primi tratteggi bianchi sono già comparsi sul muro dell’edificio che si trova in corso San Gottardo al numero civico 109. Venerdì, al più tardi sabato, sarà pronta. L’avrete capito: la Venere del Botticelli è l’ultimo murales che sta prendendo vita nella cittadina. Il tutto nell’ambito della terza edizione di Urban Art Chiasso, ma non solo.
A fare da apripista, se vogliamo, è stato Carlo Basilico nel lontano 1936, grazie al disegno che fece sul muro del Cinema Teatro. Una peculiarità – quella del dare colore alle pareti cittadine – che ha ripreso vigore tre anni fa. Oggi, infatti, la cittadina conta 7 opere, alle quali andrà ad aggiungersi quella in fase di realizzazione. Armato di vernice spray, a qualche metro d’altezza, c’è Andrea Ravo Mattoni, classe 1981. Gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, le prime esperienze come writer e poi, nel 2003, la creazione dello spazio «The Bag Artfactory» nel quartiere Bovisa di Milano, vero e proprio polo di attrazione per writer e artisti. Ravo, inoltre, nel 2016 avvia il progetto «recupero della classicità nel contemporaneo» con la riproduzione a spray di quadri d’arte classica su grandi pareti. Ed è proprio ispirandosi alla Nascita di Venere del Botticelli che l’artista ha deciso di portare nella cittadina un’iconica opera del passato, manifesto di un ideale perfezione femminile, che si apre in questo caso a una nuova interpretazione attraverso la metafora del kintsugi. Già, perché la Venere di Chiasso sarà dipinta con la conchiglia «ricomposta» grazie all’antica tecnica giapponese che consiste nel riparare oggetti di ceramica rotti con l’oro. E il significato è presto spiegato: l’edizione di Urban Art coinvolge anche Imperfect, un’associazione no profit nata da una ferita e dalla volontà di trasformarla in bellezza. L’idea porta la firma di Giulia Ruggeri, che nell’aprile del 2021 ha vissuto in prima persona la diagnosi di tumore al seno. Da quell’esperienza è nata la volontà di lasciare un segno positivo in cui potessero riconoscersi tutte le donne passate attraverso lo stesso percorso.
Bando agli stereotipi
Questa mattina, in corso san Gottardo, c’erano anche il sindaco Bruno Arrigoni e il vicesindaco Davide Lurati i quali hanno parlato delle iniziative della cittadina evidenziando la volontà di «portare la cultura fuori dai musei». La responsabile dell’Ufficio promozione e marketing del Comune Francesca Cola Colombo, dal canto suo, ha elogiato «l’immagine di bellezza che va al di là dello stereotipo della città di frontiera, grigia e un po’ Calimero». Chiasso, infatti, da sabato sarà ancor più colorata.