Anche l'ambulanza sbaglia

Il caso della conducente di un veicolo sanitario condannata per aver urtato un'auto dopo non essersi fermata al semaforo rosso
L'incidente è avvenuto a Bellinzona.
Alan Del Don
10.01.2017 05:15

BELLINZONA - Lasciatecelo dire subito, a scanso di equivoci: di fronte agli enti di pronto intervento bisogna togliersi il cappello e lodare l'indispensabile operato. A volte, però, sbagliano anche loro. Come successo alla conducente di un servizio d'ambulanza del Canton Ticino condannata dalla Corte di appello e di revisione penale di Locarno (che ha confermato il primo giudizio del presidente della Pretura penale cittadina Marco Kraushaar) per infrazione alle norme della circolazione. Irrisoria la pena (una multa di 150 franchi), ma non tanto la fattispecie. La donna, alla guida del veicolo sanitario proveniente dall'ospedale San Giovanni, durante una corsa d'urgenza con i segnali prioritari inseriti, ha urtato nel giugno 2014 un'automobile non rispettando il semaforo rosso di viale Portone a Bellinzona. Circolava a una velocità di circa 55 chilometri orari (5 in più rispetto al limite, come accertato da un apparecchio elettronico denominato UDS). Il CdT è in grado oggi di riferire i contenuti della sentenza, finora mai emersa (anche perché i processi non sono stati pubblici), che risale ad un anno e mezzo fa ed è stata di recente pubblicata sul sito del Cantone. Non è dato a sapere se l'accusata si sia rivolta o meno al Tribunale federale. Nell'archivio online di Mon Repos il caso in questione, finora, non figura.

Il pensionato debole d'udito

«Il principio generale di prudenza le imponeva di adattare la propria velocità in modo da potersi fermare in tempo, ciò che in concreto (...) non è accaduto». La giudice Giovanna Roggero-Will non ha avuto dubbi. L'imputata è transitata dall'incrocio, in orario di punta, quando il lampeggiante era rosso. E non verde come indicato da lei stessa durante il primo dibattimento, ma non negli interrogatori davanti alla polizia fatti subito a caldo, quando aveva affermato di non ricordare di che colore fosse. Sfortuna vuole, per la donna, che non aveva nemmeno concesso la precedenza al veicolo che sopraggiungeva da destra. Al volante c'era un anziano, con «un comportamento incerto nel traffico». Non solo. Stava ascoltando la radio ad alto volume e aveva l'aria condizionata accesa. Come se non bastasse, ha ammesso di essere un po' debole d'udito. In pratica il pensionato si è trovato l'ambulanza addosso senza accorgersene. Fortunatamente i due protagonisti non hanno riportato ferite; danni materiali, invece, per i mezzi.

Tutti i dettagli della sentenza sul CdT di oggi a pagina 13.