Ancora trasformazioni sulla strada della Posta

La notizia nella regione non poteva che destare preoccupazione. L’annuncio dell’intenzione di chiudere l’ufficio postale di Coldrerio (vedi il CdT del 1. aprile) ha infatti fatto tornare alla memoria quanto successo in un passato non tanto lontano. Vale a dire la chiusura (o meglio la trasformazione), quasi in serie, di diverse storiche sedi del Gigante Giallo, avvenuta a grandi linee tra il 2016 e il 2018: a Chiasso Boffalora, Mendrisio Borgo, Morbio Centro, Vacallo e Balerna.
A sorgere è stata una domanda spontanea: il ridimensionamento annunciato a Coldrerio è l’unico in programma nella regione o sarà accompagnato da altri come in passato? Abbiamo girato il quesito al portavoce per il Ticino della Posta Marco Scossa-Lodovico: «Coldrerio rientra nelle filiali definite “in verifica”, così come ne fanno parte altre sedi del Mendrisiotto: Genestrerio, Rancate e Morbio Superiore.» La chiusura dell’ufficio postale di Coldrerio e la sua trasformazione in una filiale in partenariato – una scelta che il Municipio locale sta cercando di frenare, vedi box a lato – fa parte delle scelte relative «al periodo strategico 2017-2020», prosegue Scossa-Lodovico. Il quale tuttavia precisa «come, fra i nuovi importanti orientamenti, l’attuale strategia preveda di portare a termine quanto annunciato a suo
tempo».
Con un partner
Per sapere quando gli uffici postali di queste tre località momò diventeranno filiali in partenariato – come quelle ospitate ad esempio nelle Migros di Chiasso Boffalora e Mendrisio Centro, o alla Casa San Rocco di Morbio Inferiore o nel negozietto di Vacallo – è tuttavia ancora presto: «Al momento è prematuro esprimersi su modalità e tempistica, essendo ancora in corso il processo di verifica e di consultazione con autorità e potenziali partner d’agenzia».
Filiali «in verifica»
Ma cos’è una «filiale in verifica»? Con questo termine, spiega il nostro interlocutore, «sono definite quelle sedi per cui la Posta cercava a suo tempo una forma di esercizio alternativa alla gestione in proprio». Della lista facevano parte numerose filiali in tutta la Svizzera e negli ultimi 4 anni «gran parte di esse sono state trasformate in altre forme di esercizio nell’erogare i servizi postali, quali la filiale in partenariato (quindi un’agenzia postale in un altro commercio) o il servizio a domicilio. Nello stesso periodo i punti di accesso ai servizi postali sono passati da 4.200 a 4.600».
Completate queste trasformazioni «si punterà alla stabilizzazione in circa 800 filiali gestite in proprio, aprendole nel contempo alle aziende di servizi e agli enti pubblici». Un numero sceso negli anni, ma compensato dunque dalla crescita del totale delle possibilità di accesso ai servizi postali, molti dei quali dunque erogati in modo alternativo. Nella comunicazione del giugno 2017 con cui la Posta annunciava la sua strategia, si sottolineava che «non si effettueranno chiusure senza fornire un’alternativa».
Le novità a Chiasso
Altre due novità per il Mendrisiotto riguardano inoltre la recente ristrutturazione della sede di Chiasso 1 (vedi il CdT del 23 marzo) e l’imminente rinnovo di quella di Mendrisio Stazione, entro fine anno.
Polemiche passate
Dal futuro, torniamo brevemente al passato. Per ricordare che gli annunci di trasformazione recapitati nel distretto dal Gigante Giallo, hanno spesso provocato reazioni di stizza e polemiche. Ad esempio a Balerna dove erano state raccolte delle firme e il Municipio aveva ricorso contro la scelta di rinunciare all’ufficio postale. Il Tribunale amministrativo federale aveva però giudicato irricevibile il reclamo.