Il punto

Aperture domenicali per il Locarno Film Festival: aderisce solo il 30%

Per la presidente di Pro Città Vecchia, Franca Antognini, il senso dell’iniziativa va oltre il dato numerico: «Non era questione di guadagni immediati, ma di visibilità. Un’operazione quasi pubblicitaria, per far capire che qui ci sono attività particolari, con un’offerta che altrove non si trova»
©Chiara Zocchetti
Mattia Sacchi
10.08.2025 19:10

Non tutti hanno sollevato le saracinesche, ma chi lo ha fatto non se ne è pentito. La prima domenica di aperture straordinarie in Città Vecchia, in concomitanza con il Locarno Film Festival, ha visto una partecipazione limitata dei commercianti, pur lasciando segnali incoraggianti. Secondo una stima, al di fuori di ristoranti e bar, è rimasto aperto circa il 30% dei negozi. Un bilancio, insomma, in chiaroscuro, sul quale si dovrà inevitabilmente riflettere. Per la presidente di «Pro Città Vecchia», Franca Antognini, il senso dell’iniziativa va oltre il dato numerico: «Non era questione di guadagni immediati, ma di visibilità - dice al Corriere del Ticino - Un’operazione quasi pubblicitaria, per far capire che qui ci sono attività particolari, con un’offerta che altrove non si trova». Tra chi ha aderito, c’è soddisfazione: alcuni hanno accolto clienti incuriositi che si sono fermati a chiedere informazioni o sono tornati il giorno successivo per acquistare. «Il contatto diretto con un pubblico nuovo è stato l’aspetto più positivo», osserva ancora Antognini. A frenare i passanti, però, c’è stato il caldo torrido di questo weekend: «Con 35 gradi, è normale che molti preferiscano il lago a una passeggiata pomeridiana. Ho consigliato ai colleghi di puntare sulla mattina o sulle ore serali, quando le vie sono più frequentate». La presidente comprende le ragioni di chi ha scelto di non partecipare: «Vuol dire sacrificare l’unico giorno libero o dover trovare personale extra, e molte attività hanno uno o due addetti al massimo. È uno sforzo che non tutti possono o vogliono sostenere». Eppure, insiste, lo scopo era anche iniziare a creare un’abitudine: «Se il turista sa che il sabato e la domenica i negozi sono aperti più a lungo, sarà portato a organizzarsi di conseguenza. Ma perché funzioni serve coesione: un solo esercizio aperto in una via deserta perde di efficacia». Antognini ammette una certa delusione per la scarsa adesione, ma ringrazia chi ha deciso di esserci: «Hanno colto il senso dell’iniziativa e hanno dimostrato che la Città Vecchia può essere viva anche fuori dagli orari tradizionali». Per il futuro, la presidente pensa a un maggiore coordinamento interno e a momenti di confronto tra i commercianti. Il prossimo weekend di Festival sarà un nuovo test. L’auspicio è che l’esperimento possa crescere, trasformandosi in un appuntamento stabile capace di dare continuità e riconoscibilità al centro storico, dentro e fuori le luci del grande schermo.

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