Sentenza

Appalto per il servizio sgombero neve: «Non c’è stata truffa»

Assolto da ogni accusa l’ex municipale dell’alta valle di Blenio
© CdT/Chiara Zocchetti
Spartaco De Bernardi
04.06.2021 19:00

Ha voluto un pubblico dibattimento affinché la sua reputazione potesse essere preservata. E così è stato. La Corte delle Assise correzionali presieduta dal giudice Amos Pagnamenta ha prosciolto venerdì da ogni imputazione il 62.enne ex municipale dell’alta valle di Blenio accusato di aver falsificato la data di costruzione di una fresa per aggiudicarsi nel 2016 l’appalto quadriennale da quasi 130.000 franchi per lo sgombero della neve nell’alta valle del Sole. «Non si può provare che sapesse in anticipo i requisiti che sarebbero stati indicati nel bando di concorso e quindi avesse deciso di richiedere alla ditta costruttrice una targhetta recante una data successiva a quella in cui era stata costruita la fresa» ha affermato il giudice Pagnamenta nel motivare il dispositivo della sentenza. E una volta ottenutala, ha aggiunto, ha ritenuto che attestasse la reale data di costruzione della fresa. Sono dunque cadute le accuse formulate dalla procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti nel decreto d’accusa con il quale per il 62.enne proponeva la condanna ad una pena pecuniaria sospesa di 140 aliquote sospese condizionalmente per un periodo di due anni.

Targhette e carta grigia

La vicenda rievocata in aula ruotava, come detto, attorno alla data di costruzione della fresa indicata sull’offerta per ottenere l’appalto relativo allo sgombero della neve nell’alta valle di Blenio. Secondo l’accusa, il 62.enne avrebbe fatto stampare dalla ditta produttrice una nuova targhetta indicante il 2001 in sostituzione di quella originale che invece recava la data del 1992. In questo modo avrebbe potuto adempiere ad una delle condizioni del concorso, ovvero che i veicoli da impiegare per la fresa della neve fossero di costruzione successiva al 1995. Perché chiedere una nuova targhetta con la data proprio del 2001? Perché quello era l’anno della prima messa in circolazione in Svizzera riportato sulla carta grigia La targhetta venne fornita senza problemi dalla ditta produttrice e l’appalto venne assegnato al consorzio del quale faceva parte l’azienda della quale il 62.enne era amministratore unico.

«Assegnazione annullata a giusta ragione»

Uno dei concorrenti esclusi fece ricorso e l’appalto venne annullato dal Tribunale amministrativo cantonale. «A giusta ragione, visto che la data di costruzione del veicolo è il 1992. Ma da qui ad accusare il mio cliente di truffa e falsità in documenti ce ne corre» aveva argomentato in arringa l’avvocato Niccolò Giovanettina, sottolineando come la richiesta di spiegazioni alla ditta produttrice della fresa il 62.enne la formulò nell’aprile del 2016, ossia cinque mesi prima della pubblicazione del concorso. «O sapeva in anticipo quali sarebbero state le condizioni del concorso, ciò che l’accusa non è riuscita a dimostrare, oppure voleva, come effettivamente è capitato, avere una spiegazione dalla ditta produttrice su quale dovesse ritenersi l’anno di fabbricazione della fresa». Quindi, ha concluso l’avvocato Giovanettina, non gli può essere riconosciuto alcun inganno astuto . Da qui la richiesta di proscioglimento da ogni accusa che la Corte, in virtù del principio «in dubio pro reo», ha accolto.