Politica

Appelli, riunioni e aggiornamenti, le finanze restano al centro

Consegnato l’appello firmato da diverse associazioni che chiedono alla politica un ripensamento immediato sui tagli al personale delle scuole e del settore sociosanitario - Intanto, il Consiglio di Stato ha incontrato la Gestione e fornito i dati del preconsuntivo 2024: buona la tenuta dei gettiti fiscali
©Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
19.06.2024 19:30

Chiusa la pendenza del Consuntivo 2023 (bocciato martedì dal Gran Consiglio), siamo già in pieno clima da Preventivo 2025. Non a caso, proprio oggi, davanti a Palazzo delle Orsoline si è registrato un primo segnale «di piazza», con la consegna al presidente del Gran Consiglio, Michele Guerra, di un appello a politica e istituzioni per un «ripensamento immediato» sui tagli al personale nella scuola e nel settore sociosanitario, affinché «in nessun caso si risanino le finanze a spese dei più deboli». Un appello, di cui si è fatta promotrice la Conferenza cantonale dei genitori (CCG), sottoscritto anche da altre 11 associazioni attive a sostegno delle famiglie e negli ambiti pertinenti la scuola, la salute dei giovani e la genitorialità. Ma non solo: in questi ultimi giorni si sono aggiunti pure oltre 25 comitati di genitori delle assemblee di scuole medie, così come diversi comitati di scuole elementari e di due licei. «La preoccupazione è molto diffusa tra i genitori», spiega il presidente CCG, Pierfranco Longo. «La Conferenza, così come tante altre associazioni che si occupano di famiglie, semplicemente non si ritrovano nelle scelte che la politica sta adottando». In particolare, «non comprendiamo come si possa continuare a investire nei beni materiali, e per farlo occorra tagliare su servizi essenziali quali la scuola e la sanità». Insomma, come scritto nell’appello, «quest’ordine di priorità non trova corrispondenza in quello delle famiglie ticinesi».

Lavori in corso

Sempre a proposito di Preventivo 2025: proprio oggi sul mezzogiorno a Palazzo delle Orsoline si è tenuto anche un primo incontro tra il Governo e la Commissione gestione e finanze. Incontro che ha fatto seguito alla riunione di martedì tra l’Esecutivo e i capigruppo dei partiti di Governo. Anche in questo caso, però, non sono arrivate novità di rilevo. «I lavori sono in corso», spiega a tal proposito il presidente della Gestione, Bixio Caprara (PLR): «Nel senso che, evidentemente, i lavori prima li svolge il Consiglio di Stato. E poi si scambiano le opinioni e ci si confronta con la Gestione». Ad ogni modo, aggiunge Caprara, «abbiamo chiarito quali sono i prossimi passi: ci sarà un aggiornamento nel corso dell’estate e poi ci incontreremo subito dopo Ferragosto. Anche per evitare che il preventivo faccia la fine del consuntivo». Come detto, per il momento nulla trapela su dove e quanto si andrà a risparmiare. Ma, spiega il presidente, «nessuna area può essere esclusa. C’è una situazione oggettivamente difficile, e non risolverla vorrebbe dire semplicemente spostare il problema alle future generazioni. E credo che ciò, responsabilmente, né il Governo né il Parlamento se lo possano permettere. Quindi il lavoro deve essere fatto insieme. E sarà difficile. Quando si parla di risparmi, per evitare un aumento della spesa che continua a crescere, è chiaro che in fin dei conti vuol dire chiedere sacrifici un po’ a tutti. E questo non provoca gli applausi».

Dal canto suo, il presidente del Consiglio di Stato, Christian Vitta, definisce la riunione con la Gestione «interlocutoria e costruttiva»: «Abbiamo dato indicazioni sugli ambiti, in generale, che stiamo approfondendo. Ma chiaramente non abbiamo già presentato le misure nel dettaglio». Anche perché, aggiunge Vitta, «si sta facendo un ragionamento a 360 grandi. E il lavoro da qui alla presentazione del preventivo è ancora lungo: ricordo che il documento andremo a presentarlo a fine settembre». Ma il presidente del Governo, vista la bocciatura del Consuntivo 2023, resta fiducioso sulle trattative per il preventivo? Ancora Vitta: «Più che la mia fiducia ciò che conta è la risposta che bisogna dare al Paese, che si attende una politica che riesce a fare passi avanti». In questo senso, per Vitta, il voto sul consuntivo, «che da un lato non ha approvato il rapporto favorevole ai conti e dall’altro ha accolto pure quello che li bocciava, sta a significare che non è stato dato un indirizzo politico». Un voto che dunque è anche un po’ «lo specchio dell’attuale situazione politica, con una forte frammentazione, dove attorno ai temi finanziari, ma non solo, si fa fatica a coagulare un indirizzo condiviso da una solida maggioranza». E questo, chiosa il consigliere di Stato, «non aiuta, ma noi continueremo a lavorare e fare proposte. E poi l’iter democratico si farà in parlamento e davanti al popolo. Ma l’importante, oggi, in questa fase d’incertezza per la popolazione è che si riesca a dare un punto di riferimento, e questo può avvenire solo tramite un politica che riesce dare indirizzi».

Una notizia positiva

Ora, sempre oggi e sempre in tema di finanze cantonali, dal Governo è arrivato anche il primo aggiornamento intermedio (al 30 aprile) del Preventivo 2024. Aggiornamento che stima un disavanzo di 111,5 milioni di franchi a fronte del previsti 130,8 milioni. Insomma, per dirla con le parole di Vitta, «va meglio, ma siamo sempre in disavanzo». E in ogni caso, si tratta di «un primo preconsuntivo» ed «è prematuro fare oggi previsioni». Ma, aggiunge il direttore del DFE, «l’auspicio è che questa tendenza possa replicarsi nei prossimi mesi». Poiché ciò significherebbe che «nel 2024 il disavanzo sarà contenuto rispetto a quanto preventivato». A contribuire al miglioramento, aggiunge Vitta, è stata anche «la buona tenuta dei gettiti fiscali: le persone giuridiche hanno conosciuto, in certi settori, un’evoluzione positiva; e anche le persone fisiche, malgrado il contesto, stanno tenendo più che bene». Nel dettaglio, come comunicato dal Governo, è stato registrato un «miglioramento dei gettiti fiscali per 30,5 milioni di franchi». Insomma, anche in questo contesto d’incertezza, qualche buona notizia non manca.

Polemica in vista?

Va poi detto che, come spiegato dal Consiglio di Stato nel comunicato relativo all’aggiornamento sul Preventivo 2024, a contribuire al miglioramento c’è stato pure «un incremento di 2,5 milioni di franchi delle imposte di circolazione dato dall’evoluzione del parco veicoli». Una cifra che per evidenti motivi ha fatto storcere il naso al presidente del Centro, Fiorenzo Dadò, tra gli autori dell’iniziativa «Per un’imposta di circolazione più giusta», votata dal popolo nel 2022. «Evidentemente sarà tutto da verificare, ma noi l’avevamo detto che con la nuova formula proposta dal Dipartimento e avvallata dalla maggioranza del Parlamento ci sarebbe stato un aumento generalizzato dell’imposta di circolazione per i ticinesi». Ecco perché, alla luce di questo aumento, Dadò conferma che sicuramente il partito chiederà lumi al Governo. Ma c’è di più: «Se si intende ancora aumentare le imposte di circolazione per risanare le finanze non escludo un’iniziativa popolare».

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