Consiglio comunale

Approvata la "variantona bis" per tutelare i beni culturali a Lugano

Accolta la richiesta della Pianificazione: verranno valutati ulteriori sei edifici - Antonini (PLR): «Ci sembra che sia stato raggiunto un buon equilibrio»
Federico Storni
01.07.2025 23:10

Lugano avrà 31 beni tutelati in più, e altri ancora potrebbero aggiungersene. Il Consiglio comunale ha infatti al contempo approvato la cosiddetta «variantona bis», che aumenterà i beni protetti nell’area del centro e di Castagnola, e fatto proprie le raccomandazioni della Commissione della pianificazione, dando mandato al Municipio di studiare meglio un’altra mezza dozzina di edifici, per un’ipotetica variante «ter».

Il Municipio, per motivi di possibili lungaggini giuridiche, chiedeva di non allargare ulteriormente le tutele, mentre il gruppo UDC chiedeva di escludere dalla variante un mappale al confine con il nucleo di Ruvigliana, per cui è stato approvato l’azzonamento nell’area nucleo. Tutto sommato la «variantona bis» è stata approvata a larghissima maggioranza (5 contrari e 1 astenuto). Ora essa verrà rimessa in pubblicazione affinché cresca in giudicato, ricorsi permettendo.

«Non era facile»

Questo tipo di tutele - ha detto la correlatrice Céline Antonini (PLR) - implica restrizioni alla proprietà privata che devono essere messe in relazione con l’interesse pubblico. Devono essere proporzionate, giustificate e condivise, e ci deve essere un dialogo con i proprietari. Ci sembra che il Municipio abbia raggiunto in questo senso un buon equilibrio, che non era semplice da trovare». Un’affermazione di fatto condivisa dalla gran parte del Legislativo, fatto salvo per il mappale indicato dal gruppo UDC: «Includerlo in zona nucleo senza valutare il contesto più ampio può creare un precedente discutibile», ha argomentato Siro Mazzucchelli, senza però alla fine trovare i numeri necessari.

Riparlarne entro un anno

Sarà ora compito del Municipio e dei suoi servizi, entro un anno, rivalutare sei edifici che secondo la Commissione della pianificazione potrebbero essere valutati per una tutela in un secondo, o meglio: terzo, tempo. La decisione di affrontare la tematica tramite una procedura separata nasce dal desiderio di evitare quanto accaduto con la prima variantona: allora il Legislativo allargò la lista delle tutele e la decisione su diverse aggiunte dell’ultimo minuto si trascinò per anni nei tribunali, non sempre con esiti soddisfacenti ai sensi della tutela  

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