Confine

«Aprite le dogane, stiamo fallendo!»: lanciata la petizione online

I commercianti di Lavena Ponte Tresa chiedono di consentire l’ingresso in Italia senza restrizioni a chi risiede in Svizzera entro 20 km dal confine: «C’è chi ha perso oltre il 90% del fatturato, fateci lavorare»
Red. Online
01.06.2021 15:58

Dopo i tentativi degli scorsi giorni di convincere Roma ad istituire una «zona franca» tra Italia e Svizzera che non preveda restrizioni anti-COVID, i commercianti di Lavena Ponte Tresa, a causa del silenzio assordante delle autorità, hanno lanciato una petizione online per permettere a chi risiede in Ticino, entro i 20 km dal confine, di raggiungere la Penisola senza dover compilare moduli e, soprattutto, senza dover presentare un tampone con esito negativo. Nella petizione pubblicata su change.org si legge: «Siamo un gruppo commercianti di Lavena Ponte Tresa, piccolo Comune della Provincia di Varese al confine con la Svizzera. Scriviamo in merito alla non volontà di risolvere il problema dei Paesi di confine. Chiediamo pertanto un provvedimento incisivo, in analogia a misure simili già assunte da altri Parsi europei quali la Francia e la Germania: consentire cioè l’ingresso in territorio italiano a tutti coloro che risiedono oltre il confine Svizzero nella fascia territoriale di 20 km dal confine, senza necessità di effettuare tamponi o altro, come già previsto per i lavoratori frontalieri. Questa deroga è decisiva per la ripresa economica del nostro territorio. Le nostre attività e le nostre famiglie, vivono grazie al flusso economico/lavorativo da e per la Svizzera. Abbiamo subito perdite che in alcuni casi vanno oltre il 90% del fatturato. Stiamo fallendo grazie ai vostri scellerati provvedimenti. Tutta l’Italia è ripartita, piano piano avete riaperto. I numeri della pandemia sono scesi, aumentano i vaccinati. Qui è come essere in zona rossa da novembre perché i nostri clienti non possono raggiungerci. Viviamo il paradosso di essere aperti sulla carta, ma di non poter lavorare. La dignità del nostro lavoro non può sottostare a mere norme burocratiche. Abbiamo chiuso quando c’era da chiudere, perché l’emergenza lo richiedeva. Ora che c’è da riaprire, chiediamo che si riapra per tutti. Come recita l’art. 1 della nostra Costituzione: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Non chiediamo aiuti, chiediamo che ci venga data la possibilità di lavorare. Aprite le dogane! Fascia dei 20 km subito!».

In questo articolo: