«Ardore, spirito d’amicizia e attaccamento alla maglia»

Il Mendrisio è sceso nuovamente in campo. Dopo alcuni anni di «purgatorio» in Seconda lega interregionale, i bianconerorossi sono tornati in Prima lega classic. Un traguardo importante, anche perché l’anno prossimo, nel 2024, il sodalizio festeggerà i suoi primi cento anni di vita. Ieri è andata in scena la prima partita di campionato: vittoria (2 a 0) per la truppa guidata da mister Amedeo Stefani. Abbiamo colto l’occasione per fare due chiacchiere con il «pres», l’avvocato Sebastiano Pellegrini (già giocatore del Mendrisio, anche in serie B, tra gli anni ‘70 e ‘80).
Entrato in carica «in corsa», nel 2018, la stagione seguente ha subito dovuto fare i conti con la retrocessione in Seconda lega interregionale.
«È stato un anno orribile. Purtroppo le cose non sono andate per il verso giusto».
Oggi, però, a distanza di alcuni anni, si torna in Prima lega.
«La soddisfazione di essere tornati in Prima lega è molta, anche in considerazione della forte delusione che avevamo vissuto allora. Era un obiettivo che ci siamo fissati, senza dichiararlo più di tanto. Riteniamo che questa sia la realtà della nostra società. Lo è stata per tanti anni, vogliamo che lo sia ancora. Anche perché una cornice come lo stadio comunale merita sicuramente una squadra in questa categoria. Lo stesso vale per i nostri tifosi che stanno tornando a frequentare il campo: si sta ricreando un bell’ambiente, di incontro».
Il Mendrisio, prima che lei diventasse presidente, ha passato anche una situazione non facile.
«Io sono arrivato poco dopo un intervento importante del Consiglio sociale appositamente costituito per salvare il Club. La situazione finanziaria si era degradata. Proprio per questa ragione ho ritenuto importante inserire in comitato persone competenti in ambito finanziario, che avessero l’esperienza per garantire la massima attenzione sugli aspetti economici di gestione del club, che soprattutto a quel momento risultavano prioritari. L’anno prima era stato infatti allestito un budget eccessivo rispetto ai mezzi a disposizione. Una catena di aiuti messi in atto hanno effettuato il salvataggio: il Consiglio sociale e alcuni sponsor hanno fatto quadrato e sono riusciti a sanare la situazione. Da parte nostra il budget lo allestiamo in funzione delle reali possibilità che gli sponsor ci offrono. Altre realtà ticinesi non hanno potuto evitare il fallimento, verosimilmente perché erano finanziate da poche persone. Qui «dipendiamo», se così si può dire, da una rete di numerosi sponsor e persone vicine al club, che colgo l’occasione di ringraziare».
Di fatto, a livello dirigenziale, è un Mendrisio a trazione locale.
«Mi avvalgo di un comitato di parecchie persone, tutte volontarie, che dedicano molto tempo alla causa. È il mio modo di gestire la società: non in maniera autoritaria bensì in maniera collegiale. Bisogna pure ricordare il determinante aiuto del comune, che ci mette a disposizione strutture di livello, quali lo Sadio Comunale e il Centro sportivo dell’Adorna, dove si allena un ricco settore giovanile che lavora bene e con qualità. Contiamo più di 200 ragazzi, oltre a una squadra di Special Olympics. Riteniamo importante dare le giuste attenzioni all’aspetto sociale del nostro sport».
Ieri c’è stata la prima partita. Cosa si aspetta dal Mendrisio sul campo?
«Mi aspetto che i ragazzi continuino con l’ardore e l’attaccamento alla maglia visto la passata stagione. Si è creato un ottimo gruppo, con tanto spirito d’amicizia e in campo si è visto. Ora l’asticella si è alzata ma sono convinto che con quel cuore con cui hanno giocato l’anno scorso si possa affrontare questa divisione. Spero che qui al Comunale chiunque venga non porti via punti, se li porterà via lo dovrà aver fatto con estrema fatica. Questo dev’essere il nostro punto di forza. Sarà un campionato impegnativo, ma sono convinto che con una buona preparazione atletica abbiamo tutti i mezzi per competere con le squadre della Svizzera interna e con il Taverne.
Si continua con una coppia di allenatori momò; mister Amedeo Stefani e l’assistente Sandro Reclari (entrambi sono stati giocatori del Mendrisio).
«Devo dar loro i meriti di aver creato un buon gruppo. Ma anche dal lato tecnico: è un duo che si completa benissimo e che interviene in maniera opportuna in tutte le gare e durante gli allenamenti. Non possiamo chiedere di meglio».
Nel 2024 si festeggeranno i cento anni dalla fondazione del Club. Festeggiamenti che si terranno in grande stile e che conteranno su più eventi significativi.
«Abbiamo costituito un comitato ad hoc per organizzare i festeggiamenti. Cominceremo, a inizio settembre, con la presentazione della maglia commemorativa. Arriveremo in seguito all’apice dei festeggiamenti, previsti da marzo a giugno 2024. Ci saranno diversi eventi ed è in previsione anche la pubblicazione di un libro».