Arriva l’Inter e Lugano si gioca una partita con la visibilità

LUGANO - «Oggi finiscono le scuole e molte famiglie andranno in vacanza, mentre per noi le vacanze sono sospese, almeno fino a metà luglio». Lo stato d’animo di Lugano per l’arrivo dell’Inter è nelle parole e nel volto stanco ma felice del direttore del Dicastero Sport Roberto Mazza, che al Casinò ha dato il via all’affollata conferenza stampa sul ritiro della squadra milanese a Cornaredo dall’8 al 14 luglio, quando gli uomini di Antonio Conte sfideranno in amichevole il Lugano. Orgoglio, attesa e riconoscenza reciproca sono i sentimenti che hanno dominato la giornata di oggi. La città però non può rilassarsi, perché ha una partita da giocare: quella per massimizzare i benefici della presenza nerazzurra in Ticino. È un match che si gioca su almeno cinque campi: vediamoli.
Cavalcare l’onda anomala
Anche se forse non ci saranno allenamenti aperti al pubblico, la presenza dei nerazzurri attirerà un discreto numero di persone sulle rive del Ceresio. Non solo tifosi: anche i vari rappresentanti degli sponsor dell’Inter, lo staff della società e i giocatori stessi, che come noto hanno una certa capacità di spesa e un certo numero di seguaci su Facebook, Instagram e affini. Per farla semplice, se uno di loro si trova particolarmente bene in un ristorante o in un negozio e pubblica una foto su Internet, quell’immagine appare all’istante sulle bacheche sociali di milioni di persone: si tratta di una promozione gratuita che in altre occasioni costerebbe migliaia di franchi. È la nuova economia. Quella luganese, di economia, non deve fare altro che cavalcare l’onda, ricordando che di così belle non ne arrivano spesso.
Mai stata così vi... Cina
L’azionista di maggioranza dell’Inter è Suning, colosso cinese attivo nella vendita di prodotti elettronici. Ora: immaginate che tutte le televisioni esposte in un punto vendita di Pechino, ad un certo punto della giornata, comincino a trasmettere le immagini di Lugano e del suo favoloso lago. È lo stesso discorso fatto al punto precedente: una bella promozione gratuita per la regina del Ceresio, no? Questo è un esempio banale, ma si possono costruire altre sinergie a beneficio del turismo e non solo, come spieghiamo nel punto successivo. La Città non vede l’ora. Dal primo momento in cui si è parlato della possibilità di ospitare l’Inter, il pensiero è subito corso a questo genere di opportunità. I ponti istituzionali che Lugano ha costruito negli ultimi anni con il Paese asiatico possono essere un valido punto di partenza, così come la presenza a Palazzo civico di persone ingaggiate proprio per curare i rapporti con la Cina e altre realtà orientali.
Economia, questa è tua!
Per «seminare» bene, comunque, il Ticino non deve per forza andare all’altro capo del mondo. Gli sponsor della società nerazzurra, come anticipato, saranno a Lugano insieme alla squadra e questo rappresenta un’opportunità diretta per le aziende ticinesi e svizzere e per le associazioni attive nella promozione economica del cantone (considerare il ritiro dell’Inter come una «sciccheria» esclusivamente luganese sarebbe un autogol). Anche in questo caso la Città di Lugano ha dimostrato di essere sul pezzo, come si usa dire: infatti è decisa ad organizzare un momento d’incontro conviviale per agevolare tutti i contatti del caso. Un vero e proprio assist, anche per gli sponsor dell’Inter.
Passa la palla e la parola
Questa sfida Lugano l’ha quasi già vinta. Se tutto andrà per il verso giusto, il ritiro dell’Inter sarà una lettera di referenza da mostrare virtualmente ai più grandi club del mondo. Prendiamo ad esempio Riscone di Brunico, in Trentino-Alto Adige, che negli anni ha ospitato la nazionale tedesca, l’Atletico Madrid, l’Eintracht Francoforte, il Genoa, il Torino, il Parma, la Roma e la stessa Inter. Insomma, uno squadrone tira l’altro e qui la fantasia vola libera: Messi che sorseggia un caffè in un bar di piazza della Riforma, Mbappè rilassato su una panchina del parco Ciani, Salah che mangia un gelato sul lungolago. D’accordo, ci fermiamo qui. Sta di fatto che Lugano ha la possibilità di affermarsi come location per gli allenamenti estivi delle squadre di calcio, come del resto è già avvenuto con la nazionale svizzera e quella svedese. In questo caso la partita è ancora tutta da giocare. Di certo, la realizzazione del nuovo stadio e di tutti gli altri contenuti del futuro polo sportivo (non dimentichiamo le altre discipline: non esiste solo il football) farebbe aumentare di molto l’attrattività della città in questo particolare mercato. Ai nerazzurri va bene allenarsi anche sui campi laterali, dato che quello principale deve essere rimesso in sesto, ma in futuro, in una situazione del genere, Lugano potrebbe non essere altrettanto fortunata.
Una spinta per lo stadio
Il quinto aspetto è legato al quarto ed è quello più sottile, sfumato, ma non per questo meno importante. L’ha detto anche il sindaco Marco Borradori: «La presenza dell’Inter è una spinta per la realizzazione del nuovo stadio». Alcuni la vedranno come un’affermazione ad alto tasso retorico, una speranza naïve. Forse è così, ma la «pancia» non è un organo che entra in funzione soltanto se accompagnato da un sentimento negativo, da un senso di contrasto verso qualcosa o qualcuno. Può funzionare anche al contrario e può essere che un progetto riceva la spinta decisiva dall’entusiasmo latente che ha generato nella popolazione. Può funzionare, può succedere, può essere. L’Inter ha fatto l’assist, Lugano deve trasformarlo in gol.