Finanze

Ascona mosca bianca chiude i conti in nero

Grazie alla solidità costruita nelle passate legislature è meno pesante del previsto l’impatto della pandemia sul Consuntivo 2020, che registra un leggero avanzo d’esercizio – Il sindaco Luca Pissoglio: «Per quest’anno è previsto un deficit di circa tre milioni ma per ora è prematuro mettere in campo correttivi»
Ascona può ancora vantare un capitale proprio di oltre 19 milioni di franchi. ©CdT/Archivio
Barbara Gianetti Lorenzetti
Barbara Gianetti Lorenzetti
03.06.2021 21:37

Esistono il club delle mosche bianche e quello dei conti in nero: Ascona appartiene ad entrambi. Il Comune è infatti uno dei pochi che, nonostante gli effetti nefasti della pandemia, ha registrato un leggero avanzo d’esercizio nel Consuntivo 2020. Il Municipio del borgo ha da poco approvato il relativo messaggio, nel quale si segnala che a fronte di un disavanzo preventivato di oltre 960 mila franchi i conti si sono invece chiusi con un utile di poco superiore ai 20 mila. E questo perché, sottolinea l’Esecutivo, parlando dell’onda d’urto provocata dalla COVID-19, «la solidità finanziaria costruita negli scorsi anni ha permesso di arginarne le conseguenze». Ciò non toglie che anche sulle casse asconesi aleggia l’ombra dell’incertezza e dietro l’angolo potrebbe celarsi un peggioramento della situazione. Di tre milioni di franchi, infatti, il deficit preventivato per quest’anno. «Anche se – precisa subito il sindaco Luca Pissoglio – faremo di tutto per ridurre il disavanzo effettivo».

Gli effetti della COVID-19

Nel messaggio sui conti 2020, dopo aver sottolineato l’incertezza che ancora permane riguardo all’impatto della COVID-19 sul gettito d’imposta, il Municipio mette in evidenza come quest’ultima abbia creato diversi oneri straordinari. «Il totale dei costi – si legge nel documento – ha superato di poco il milione di franchi, da cui vanno dedotte le entrate di circa 292 mila franchi. Di queste la parte preponderante riguarda il rimborso da parte del Patriziato del 50% di quanto versato per i buoni ViviAscona». Tra i costi sono proprio tali buoni l’uscita più importante, con 512 mila franchi. «Ma – aggiunge l’Esecutivo – ricordiamo che questa iniziativa è stata molto apprezzata dalla popolazione e dai commercianti locali, che sono stati sostenuti in un momento particolarmente difficile». Altro onere legato alla pandemia, i 300 mila franchi per la partecipazione alle spese delle case per anziani, «le quali – si legge ancora nel messaggio – hanno sostenuto notevoli maggiori costi durante i mesi di lockdown e nel prosieguo dell’anno in relazione alla situazione epidemiologica per acquisto di materiale di protezione, adattamenti delle strutture, rinforzi di personale».

In generale casse sane

Più in generale l’Esecutivo definisce il Comune «finanziariamente sano». Gli indicatori, infatti, sono per la maggior parte da valutare buoni o sufficienti. «Da segnalare, in particolare, – prosegue il messaggio – che il grado di autofinanziamento ha registrato un miglioramento rispetto allo scorso anno e con il 75,3% (nel 2019 era al 53,8%) è da valutare come ‘sufficiente-buono’ in base alla scala di valutazione del Cantone, che fissa al 70% la soglia per un tale giudizio. Il motivo del miglioramento – aggiunge il Municipio – è da attribuire al fatto che gli investimenti sono stati inferiori rispetto a quelli del 2019». Lo scorso anno quelli lordi hanno sfiorato i 4 milioni di franchi. Tra i lavori eseguiti spiccano quelli per la sistemazione di piazzale Torre con un esborso di 900 mila franchi, la riqualifica della Brima (196 mila), la valorizzazione e messa in sicurezza di via Circonvallazione (111 mila). Sono poi proseguiti gli interventi di risanamento dell’autosilo e dello stadio comunale e di costruzione della casetta per gli scout e dell’aula per le scuole. Tornando agli indicatori finanziari, da segnalare che il capitale proprio alla fine del 2020 ammontava a 19,3 milioni di franchi. Un «tesoretto» che permette alle autorità del borgo di guardare con tranquillità al futuro.

Il moltiplicatore non si tocca

«In effetti – conferma il sindaco – è una situazione che ci permetterebbe di sopportare senza soverchi problemi il previsto disavanzo di 3 milioni contemplato dal Preventivo 2021. Fatto salvo che il nostro obiettivo sarà quello di cercare di ridurre la perdita prevista (anche se gli ambiti sui quali possiamo agire direttamente si fanno sempre più esigui), è prematuro adottare correttivi, come una modifica del moltiplicatore d’imposta. Per avere un’idea chiara dell’evoluzione bisognerà attendere che la situazione si stabilizzi. Il che non avverrà prima di tre o quatto anni».

La retrospettiva raddoppia le entrate

È decisamente piaciuta la mostra che il Museo comunale d’arte di Ascona ha proposto nel 2020 per approfondire il rapporto tra Alexej Jawlensky e Marianne Werefkin, due dei maggiori protagonisti dell’arte nel primo Novecento. La retrospettiva ha avuto talmente successo che è stato necessario cambiare gli orari di apertura domenicali, posticipando la chiusura dalle 12 alle 16. Cosa che ha sì fatto aumentare le uscite per gli stipendi del personale fuori organico, ma che ha anche permesso di incrementare le entrate. Raddoppiato, infatti, rispetto al 2019 l’introito delle tasse di ingresso, passato da poco più di 14 mila franchi a circa 28 mila 200. Un risultato ottenuto anche grazie all’incremento dell’affluenza turistica nel borgo legata alla pandemia, la quale, fra l’altro, ha pure fatto lievitare gli incassi dell’autosilo comunale.