Pretura penale

Atti sessuali con fanciulli? «Agli atti né prove, né il minimo indizio: assolta»

Prosciolta dalla pesante accusa una madre - La giudice: «Forzatura accusatoria che non merita accoglimento l'ipotesi che si sia masturbata sotto una coperta nella stanza dei figli»
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Federico Storni
12.08.2025 14:45

Nella mattinata odierna, una madre residente nel Luganese è apparsa di fronte alla presidente della Pretura penale Elettra Orsetta Bernasconi Matti in quanto accusata di atti sessuali con fanciulli. Da quell'aula, poche ore dopo, la donna è uscita completamente assolta, a distanza di sei anni dai presunti fatti. «Agli atti  - ha sentenziato Bernasconi Matti - non c'è né prova, né il minimo indizio che l'imputata si sia masturbata sotto una coperta nella stanza dei figli. Né che li abbia volontariamente coinvolti in un atto sessuale. Sono forzature accusatorie che non meritano accoglimento». In altre parole, e come peraltro sottolineato dalla legale della donna, avvocata Marie Zveiger, nella sua arringa, mancava ogni elemento costitutivo del reato contestato alla madre: nessun atto sessuale, nessun «con fanciullo». A emanare il decreto d'accusa impugnato con successo dalla donna, era stato il procuratore pubblico Alvaro Camponovo (assente in aula) dopo aver ereditato l'incarto da un collega.

«Ho sempre amato mia mamma»

Se nella fattispecie non è emerso niente di penalmente rilevante, è per contro vero che la donna e suo marito non sono stati fulgido esempio di genitorialità in quell'occasione. Perché quella notte la madre si era effettivamente ritirata nella camera dove dormivano i suoi figli adolescenti per non farsi sentire dal marito mentre intratteneva una telefonata «piccante» con una persona conosciuta su Facebook. Telefonata nel corso della quale il figlio maggiore si era svegliato e l'aveva sentita, arrabbiandosi. L'episodio era poi stato raccontato dal padre (che ha seguito il dibattimento fra il pubblico) alle forze dell'ordine, facendo scattare la macchina giudiziaria. «In questo senso siete entrambi un po' colpevoli», ha detto loro la giudice Bernasconi Matti dopo aver pronunciato la sentenza, ed entrambi l'hanno riconosciuto. L'episodio d'altronde ha rappresentato il punto più basso della coppia, il culmine di una serie di incomprensioni e piccinerie che l'ha portata a un passo dalla rottura. Da allora, però, entrambi sono riusciti a mettersi le cattiverie alle spalle, perdonarsi e tornare uniti. Anche il figlio più grande, oggi maggiorenne e sentito in aula quale testimone, lo ha confermato: «Ci siamo rimboccati tutte le maniche. Malgrado quello che è successo ho sempre amato mia mamma e oggi abbiamo un ottimo rapporto».

Sulla ritrovata serenità della famiglia, insomma, non aleggiava ancora che il procedimento penale. Ora, non più.