Auto troppo veloci per i rospi sulle strade

MENDRISIO - È arrivata la stagione: rane e rospi si sono svegliati dal lungo letargo invernale e lasciano i boschi per dirigersi verso i luoghi di riproduzione. Lungo il loro cammino però non mancano gli ostacoli, e in particolare le strade trafficate. Un grande pericolo per queste creature, soprattutto perché sovente, nonostante i cartelli che invitano a prestare attenzione, gli automobilisti non moderano la velocità e li investono.
"I cartelli ci sono, ma la gente non rallenta" ci spiega Chiara Benedetti, volontaria attiva da dieci anni a Castel San Pietro e Somazzo. "Eppure sarebbe sufficiente adeguare la velocità. Andando troppo veloci non si notano gli anfibi: sembrano foglie a terra. Ma circolando a 30 chilometri orari si notano gli occhi di questi animali". L'intervento dei volontari, seppur fondamentale, infatti non è sufficiente: secondo la volontaria da noi contatta è indispensabile sensibilizzare gli automobilisti. "Se vi fosse più attenzione da parte degli automobilisti o se le persone li spostassero a lato della strada, non vi sarebbe la necessità di fare ricorso ai volontari. Vorrei un futuro così: con più rispetto per gli altri esseri viventi" afferma la nostra interlocutrice.
"Ci sono diversi gruppi in Ticino, che fanno capo al WWF e al biologo Tiziano Maddalena", aggiunge Claudio Ruffoni, coordinatore dei volontari del Mendrisiotto. "Sono tutti volontari che lavorano gratuitamente e l'attività è impegnativa: bisogna uscire la sera e quando piove, con il rischio di ammalarsi". Dove possibile, come ad esempio a Meride, sono stati costruiti barriere e sottopassi per rane e rospi: "La realizzazione di questi manufatti tuttavia non è sempre possibile" aggiunge Ruffoni, che invita gli aspiranti volontari a segnalare la loro disponibilità sul sito del WWF.
Nel corso degli anni, poi, le difficoltà per gli anfibi aumentano: "Se vengono costruiti muri o posate reti con le maglie troppo strette, i rospi e le rane non riescono a passare e restano sulla strada, dove il pericolo di essere investiti è elevato" dichiara ancora Ruffoni. A proposito dell'intervento dell'uomo nella natura, gli amici degli anfibi invitano pure chi desidera creare uno stagno a prendere in considerazione il fatto che sono luoghi frequentati da rane e rospi: è quindi utile mantenere la vegetazione il più possibile naturale per tutelare la loro permanenza. Più l'ambiente è selvatico, più sarà facile per gli anfibi nascondersi da eventuali predatori.