Autodenuncia, una vera proroga?

VEZIA - La semi-proroga in materia di voluntary disclosure decisa lunedì dalle autorità italiane, che lascia immutata la scadenza del 30 settembre per annunciarsi all'Agenzia delle entrate, ma concede 30 giorni ulteriori per la presentazione delle documentazioni relative, potrebbe essere seguita da una proroga vera e propria. Lo ha detto Antonio Martino, responsabile dell'Ufficio centrale per il contrasto agli illeciti fiscali internazionali (Ucifi), intervenuto ad un convegno sul tema presso il Centro di studi bancari di Vezia. Ma, ha ricordato Martino, se l'allungamento dei termini in materia di documentazione rientra nelle facoltà dell'Agenzia, una vera proroga rappresenta invece una scelta politica e richiede un normale iter legislativo.
L'Agenzia deve operare con credibilità. Martino ha ricordato le richieste venute dai professionisti italiani ed il fatto che molti contribuenti tendano ad aspettare l'ultimo momento per attivare la procedura. Un fatto, ha tuttavia riconosciuto, giustificato dalla complessità della materia, che ha richiesto una serie continua di circolari, di cui l'ultima è arrivata proprio ieri, con i relativi chiarimenti, e che potrebbe essere presto seguita da altre.
I punti critici non mancano, come indicano gli operatori finanziari svizzeri consultati: discrezionalità dell'Agenzia nel valutare la completezza della documentazione, che l'ultima circolare estende agli anni 2008-2009, anche per conti chiusi, a scopo «cautelativo», valutazione della buona fede e delle cause di forza maggiore in caso di dati mancanti, questione degli obblighi di contitolari o procuratori, prelievi di cui non si è in grado di fornire giustificazione, fatto tanto rilevante da poter addirittura inficiare l'intera procedura, cassette di sicurezza di cui la banca non abbia verbalizzato l'accesso nel tempo, situazioni legate a divorzi e donazioni.