Lugano

Avanza il «car sharing» dei pacchi

Numeri in crescita per il progetto di consegna delle merci in modo ecologico e razionale
Scarico e carico la mattina in via Ciani.  (Foto Zocchetti)
Giuliano Gasperi
28.01.2022 06:00

Negli ultimi cinque mesi, a Lugano, 2.080 pacchi, per un totale di 28 tonnellate, sono stati consegnati in modo intelligente. È il bilancio provvisorio del progetto avviato la scorsa estate dalla Città insieme alla Camion Transport di Cadenazzo. Avete mai fatto caso al container piazzato nel parcheggio dei bus in via Ciani, di fronte allo stadio di calcio? Là, ogni mattina, convergono i mezzi di varie aziende che devono portare le loro merci in centro o in altri quartieri di Lugano, da Pregassona fino a Barbengo. Convergono e poi si fermano, perché a finire il lavoro per tutti ci pensa un mezzo elettrico della Camion Transport. I vantaggi per l’ambiente, la fluidità del traffico e la qualità di vita in città sono evidenti. Semplice, vero? Non proprio.

Serviva più spazio
Giuseppe Di Iorio, responsabile della succursale di Cadenazzo della Camion Transport, racconta che il progetto, proposto al Municipio dalla ditta stessa, non è decollato immediatamente. «Abbiamo iniziato lo scorso settembre utilizzando una moto elettrica con un rimorchio, ma presto ci siamo resi conto che le richieste per i pacchetti piccoli o medio-piccoli che riuscivamo a trasportare non erano sufficienti». Nei primi tre mesi sono state circa trecento. Tre al giorno. «Così, come fatto in altre città svizzere in cui la nostra azienda è attiva, come San Gallo, Sciaffusa, Vevey e Basilea, abbiamo acquistato anche un mezzo che potesse contenere anche i pacchi grandi, un furgone completamente elettrico, e a quel punto i numeri sono saliti». Lo hanno fatto a tal punto che, in un tempo relativamente breve, si è arrivati a superare quota duemila.

Per giocare d’anticipo
Il progetto non è semplice anche per un altro motivo. Oltre a dover individuare la giusta fetta di mercato su cui puntare, c’è la difficoltà di far quadrare i conti. «Al momento abbiamo più spese che ricavi, perché i mezzi elettrici sono costosi, ma in questo progetto ci crediamo fortemente. E siamo convinti che sul medio e lungo termine possa diventare sostenibile. Partiamo dal presupposto che fra qualche anno non si potrà più entrare nelle città con veicoli non rispettosi dell’ambiente, quindi o arriviamo a quel punto e prendiamo quello che passa il convento, o anticipiamo i tempi per farci trovare pronti».

Il fattore C
Un attore chiave per il successo futuro di questa iniziativa, secondo Camion Transport, è il consumatore finale. Intendiamoci, i clienti della ditta sono e continueranno ad essere altre aziende che devono consegnare dei pacchi, ma la speranza è che il destinatario finale, con le sue scelte, possa giocare un ruolo importante. «Se il consumatore, con il tempo, diventerà più consapevole e vorrà sapere come vengono trasportati i prodotti che ha ordinato, allora non guarderà più solo il prezzo – spiega sempre Di Iorio -. Sarà più propenso ad acquistare da aziende che si affidano a ditte di trasporto rispettose dell’ambiente. E a quel punto si concretizzerà il nostro vantaggio».

Mezzi pesanti in centro: si cambia

Il progetto con la Camion Transport - a cui la Città ha concesso l’area di parcheggio in via Ciani e un’agevolazione sugli orari per portare i pacchi in centro - è solo uno dei tasselli del piano di logistica urbana che sta studiando Palazzo civico. «È un progetto pilota che ci permette di sondare il terreno in questo ambito - commenta la responsabile del Dicastero servizi urbani Karin Valenzano Rossi - e un certo interesse vediamo che c’è». Uno degli obiettivi del progetto generale è organizzare i flussi di carico e scarico in modo da non sovraccaricare troppo il centro. E questo vale sia per il traffico (con il relativo impatto sull’aria) sia per la presenza di mezzi pesanti nelle zone più pregiate (che è problematica a livello estetico e di sicurezza dei pedoni). Dall’altra parte, come spiega ancora Valenzano Rossi, il Municipio vuole continuare a rispondere alle esigenze dei commerci che del carico-scarico hanno bisogno, in particolare per quanto riguarda la cosiddetta catena del freddo. Il tema è toccato anche da un altro progetto promosso dall’Esecutivo: quello di ripensare gli accessi al centro. «Oggi, fino a una certa ora, possono entrare un po’ tutti e gli abusi non mancano. Per questo stiamo studiando un sistema di entrate scaglionate da prenotare in pochi clic con un’applicazione». Chiaramente con eccezioni per i residenti, le urgenze e altri casi particolari.