Ay riconfermato alla guida del PC

Sarà ancora Massimiliano Ay – in carica dal 2009 - a guidare il Partito comunista ticinese. Sabato, infatti, i delegati hanno riconfermato il 43.enne deputato in Gran Consiglio alla guida del partito. Il 25. congresso del PC, organizzato nel fine settimana ad Arbedo Castione, è stato però anche l’occasione per tracciare un bilancio del lavoro portato avanti nell’ultimo quadriennio e guardare alle prossime sfide. In particolare, la prima sessione del congresso del PC ha discusso e approvato una risoluzione - «Una sinistra patriottica e per la pace: No UE-No NATO» - con la quale si schiera contro gli accordi fra Svizzera e Unione europea e a favore del referendum obbligatorio, ma anche a favore dell’iniziativa sulla neutralità, consolidando pure «la linea strategica di fondo di essere l’unica forza di sinistra ad aderire al patriottismo operaio e a porre sullo stesso piano la difesa della sovranità nazionale e della neutralità e la difesa dei diritti dei lavoratori».
Durante la seconda sessione del congresso, invece, sono state affrontate altre tematiche, come ad esempio la «sovranità digitale», sia dal punto di vista sia dello sviluppo delle forze produttive sia nell’ottica dell’indipendenza nazionale, ma anche la parità fra uomo e donna sul piano salariale e sociale, e la politica sanitaria.
Guardando al futuro, invece, il Partito comunista - che oggi conta nel nostro cantone due deputati in Gran Consiglio, un municipale e diciassette consiglieri comunali - si prefigge anche di intensificare il proprio lavoro sul territorio, nella scuola, nei sindacati e nel mondo contadino. Il partito vuole continuare a crescere e rafforzare il proprio ruolo. In questo senso, sabato è stato deciso anche di allargare il Comitato centrale, i cui membri salgono da venti a trenta, con un’età media di poco superiore ai trent’anni