Ticino

«Babyboomer» in pensione, quale impatto sulle finanze?

Il deputato Claudio Isabella (Centro) chiede lumi al Consiglio di Stato sulle conseguenze per le entrate pubbliche, che potrebbero diminuire rapidamente nei prossimi anni anche a causa dell’uscita dal mondo del lavoro di molte persone
©PETRA OROSZ
Paolo Gianinazzi
19.07.2024 06:00

Che cosa succederà alle già fragili finanze cantonali quando l’importante generazione dei «babyboomer» raggiungerà la meritata pensione? E, soprattutto, che cosa intende fare il Governo per compensare un’eventuale perdita di entrate fiscali? È questo, in buona sostanza, il contenuto di un’interrogazione con cui il deputato Claudio Isabella, a nome del Gruppo del Centro, ha chiesto lumi al Consiglio di Stato in merito all’impatto sulle finanze cantonali del pensionamento dei cosiddetti «babyboomer», ossia di coloro nati durante l’esplosione demografica avvenuta al termine della Seconda Guerra mondiale.

Già, perché come fa notare Isabella, da noi raggiunto, «considerata l’attuale situazione dei conti a livello cantonale sarà ancora più importante capire con un certo anticipo quale sarà l’impatto di questo fenomeno e, quindi, cercare le soluzioni per calmierare un po’ il problema». Insomma, concretamente si vuole evitare di trovarsi tra 5 o 10 anni con un «buco» nelle entrate fiscali, senza sapere da dove sia arrivato. Tutto ciò, con la consapevolezza che il tema è molto più vasto: «Il tema della demografia, quello delle poche nascite, così il pensionamento dei babyboomer – spiega ancora Isabella –, stanno diventando sempre più impellenti. Si pensi a problematiche quali la penuria di manodopera, la sostenibilità del sistema pensionistico, il mercato del lavoro in difficoltà». Tante sfide che avranno impatti diversi fra loro. Uno dei quali, appunto, potrebbe anche essere di natura fiscale.

Come viene spiegato nell’atto parlamentare, «le persone vicine alla pensione spesso hanno redditi più alti, contribuendo maggiormente alle casse dello Stato». E, oltre a ciò, le loro rendite pensionistiche saranno sicuramente più basse. Insomma, il rischio è quello di veder diminuire, anche in maniera importante, il gettito delle persone fisiche: da una parte perché i «babyboomer» avranno pensioni più basse del loro ultimo stipendio, dall’altra perché i giovani che gli subentreranno avranno con gni probabilità stipendi inferiori.

Concretamente, dunque, tra le varie domande Isabella chiede al Governo quante persone andranno in pensione nei prossimi 3, 5 e 10 anni; se sono state fatte previsioni sulla diminuzione delle entrate fiscali delle persone fisiche dovute al pensionamento dei «babyboomer»; e nel caso di una significativa mancanza di entrate fiscali quali misure intende adottare per compensarle.