Locarno

Bandiera sempre al vento: la Città si scopre patriottica

Approvata a larga maggioranza la mozione che chiedeva l’esposizione permanente del gonfalone rossocrociato all’esterno di palazzo Marcacci, nella sala del Consiglio comunale e presso le sette sedi scolastiche cittadine
Finora la bandiera svizzera (con quella cantonale e comunale) era esposta unicamente in occasione di eventi o ricorrenze particolari. ©CdT/Archivio
Barbara Gianetti Lorenzetti
Barbara Gianetti Lorenzetti
20.10.2020 10:38

In un momento come questo avrebbe potuto sembrare una questione di lana caprina. Invece la situazione di emergenza che stiamo vivendo ha reso ancora più accorato il dibattito. Così - influenzati forse anche dal sentimento di coesione nazionale che in molti hanno riscoperto davanti alle difficoltà - la maggioranza dei consiglieri comunali di Locarno (22 sui 33 presenti) ieri sera ha sfoderato la propria vena patriottica. D’ora in avanti, infatti, la bandiera rossocrociata sventolerà perennemente, assieme al gonfalone comunale e a quello cantonale, all’esterno di palazzo Marcacci, nella sala del Legislativo e presso le sette sedi scolastiche cittadine.

Una mozione di tre anni fa

A tale decisione si è giunti approvando una mozione presentata tre anni fa dall’allora consigliere comunale leghista Aron D’Errico, poi fatta propria dal collega Omar Caldara. Una proposta che, come ha sottolineato con enfasi il relatore Mauro Belgeri (PPD) è piaciuta anche alla Commissione della legislazione, convinta che si trattasse di una questione della massima importanza, «in un momento in cui è necessario riscoprire la fierezza del sentimento patrio», ha chiosato Belgeri. Più «tiepido» invece il Municipio, che nelle sue osservazioni aveva auspicato una soluzione di compromesso, con la quale proponeva un esporre permanentemente la bandiera comunale in tutti gli stabili che già dispongono dei supporti necessari, affiancandole quella svizzera solamente in momenti e ricorrenze particolari. Anche perché – aveva ancora chiarito l’Esecutivo – dotare le scuole dei necessari supporti avrebbe comportato un costo iniziale di 28 mila franchi e poi di altri 3.200 annui per la sostituzione degli stendardi.

Non solo una questione finanziaria

«Ma – ha sottolineato in sala il sindaco Alain Scherrer – non si tratta solo di una questione finanziaria. Riservare l’esposizione della bandiera rossocrociata a ben specifici eventi speciali ci sembrava il modo giusto per valorizzarli. Si pensi al Primo agosto, alla visita in città di un consigliere federale oppure di un ospite ufficiale dall’estero. Non poterlo più fare ci sembra un po’ svilire quei momenti». Una spiegazione che non ha convinto il Legislativo, così come non ha ottenuto la maggioranza delle adesioni la proposta del liberale radicale Gianbeato Vetterli, che aveva suggerito di sostenere il compromesso municipale, completato con l’opzione dell’esposizione permanente della bandiera rossocrociata all’esterno di palazzo Marcacci (sulla quale si era detta possibilista anche la Sinistra, per bocca di Rosanna Camponovo). La maggioranza dei consiglieri comunali ha invece optato per esprimere fino in fondo la vena patriottica della Città.