Mendrisiotto

Basso Mendrisiotto unito, parte l'istanza di aggregazione

Balerna, Breggia, Chiasso, Morbio Inferiore e Vacallo proseguiranno l'iter a favore della creazione di un Comune unico: «È un'aggregazione di opportunità, non di necessità»
©Gabriele Putzu
Stefano Lippmann
31.07.2023 15:08

«Sarà un’aggregazione di opportunità, non di necessità». Un’opportunità che – per i Municipi di Chiasso, Breggia, Morbio Inferiore e Vacallo, unitamente a una fetta di popolazione di Balerna – va colta. Per quello che sarà, nelle intenzioni, il futuro Comune del Basso Mendrisiotto. «Sappiamo che un’aggregazione di opportunità è più difficile da proporre», anche perché «oggi i Comuni interessati potrebbero guardare al futuro prossimo pensando di poter andare avanti da soli». Parole del sindaco di Vacallo Marco Rizza il quale questa mattina – insieme agli omologhi coinvolti nel progetto – ha comunicato alla stampa che verrà formalmente sottoscritta l’istanza di aggregazione. Alle prime discussioni, avviate nel giugno del 2021, hanno fatto seguito incontri, giornate di studio, un dossier preliminare e l’approfondimento eseguito creando cinque gruppi di lavoro. Un approfondimento, quest’ultimo, che ha permesso di far venire alla luce le potenzialità, come pure alcuni punti critici.

Finanze, famiglie, territorio

Ogni sindaco ha diretto un gruppo di lavoro e oggi ne ha presentato i risultati. Il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni si è occupato di Economia e formazione: «Molti giovani studiano oltre Gottardo, ma poi non rientrano più nel nostro territorio. Anche perché non siamo in grado di offrire posti di lavoro attrattivi» ha ravvisato. Discorso simile per «il commercio di confine, che non è più attrattivo come una volta». Dunque? «Dobbiamo cercare delle nuove vie – ha spiegato –. Abbiamo un polo economico che si adatta al settore industriale e commerciale – ha detto facendo riferimento «al piano» –, abbiamo luoghi residenziali e abbiamo una valle turistica. Unendo le forze sarà interessante».

In tal senso Marco Rizza, che si è occupato, tra l’altro, di territorio e viabilità, ha spiegato che il Basso Mendrisiotto «si presenta già oggi territorialmente compatto» ma allo stesso tempo con particolari distinzioni: «un fondovalle residenziale con servizi e strade ben strutturate. Dove però bisognerà sviluppare i parchi e rinaturalizzare i corsi d’acqua». Tra Pedrinate a Vacallo si estende invece «una zona collinare residenziale con molto verde» e, in Valle di Muggio «una zona quasi montana in cui si potranno valorizzare il settore primario e il turismo». Insomma, sulla carta non manca nulla: «Per un migliore sviluppo futuro – ha però fatto presente – dev’esserci una visione regionale da attuare mediante un piano regolatore intercomunale o meglio un piano direttore regionale».

Alla voce «sport, turismo e Cultura», il sindaco di Breggia Stefano Coduri ha in particolar modo posto l’accento sulla creazione di una «Cittadella dello sport». Nel Basso Mendrisiotto sono infatti presenti campi da calcio e tennis, piscine, palestre, per fare alcuni esempi. «Abbiamo una concentrazione di infrastrutture notevole – ha sottolineato – ma oggi a livello di manutenzione facciamo fatica a garantire gli standard richiesti dalle federazioni sportive».

Per quel che riguarda la socialità e le famiglie, la sindaca di Morbio Inferiore Claudia Canova ha invitato ad avere il coraggio di cambiare: «Serve maggior lungimiranza» e «mutare mentalità». Un esempio? Concentrandosi sulla politica dell’alloggio si è fatto riferimento al «favorire l’accesso alla proprietà» proponendo, prendendo a modello realtà in Svizzera tedesca, «le cooperative d’abitazione, le quali sono attrattori importanti per fascia media della popolazione».

Futuro da 21.000 abitanti

Tutto ciò, però dovrà fari i conti con le finanze e le cifre future. Un tema delicato che è stato trattato dal sindaco di Balerna Luca Pagani: «il futuro Comune avrà quasi 21.000 abitanti» ha premesso. E i conti da armonizzare a partire dal «moltiplicatore politico e quello aritmetico», passando per i «debiti verso terzi (i 12 milioni di Vacallo rispetto ai 100 di Chiasso, ndr), senza dimenticare «il debito procapite e il grado di autofinanziamento».

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