L’appello

«Bellinzona aiuti chi scappa dalla guerra»

Interrogazione urgente al Municipio da parte dei consiglieri comunali dell’Unità di sinistra Forini, Malacrida e Boscolo - Si chiede in particolare all’Esecutivo di farsi promotore di un’eventuale accoglienza presso edifici pubblici o in immobili privati
Red. Bellinzona
28.02.2022 16:36

«Il Municipio dispone di eventuali opportunità logistiche da mettere a disposizione?». I consiglieri comunali dell’Unità di sinistra Danilo Forini, Martina Malacrida e Lisa Boscolo attraverso un’interrogazione chiedono all’Esecutivo di Bellinzona di dare una mano ai profughi ucraini in fuga dalla guerra. Si auspica inoltre che l’autorità comunale della capitale si faccia promotrice di un’eventuale accoglienza presso dei privati: «Quante persone e famiglie possono essere accolte nel nostro territorio?». A meno di 1.500 chilometri di strada da noi, scrivono i consiglieri, è scoppiata una guerra. Decine e centinaia di persone stanno cercando di mettersi in salvo e abbandonare la regione di crisi. L’Europa e la Svizzera «non possono rimanere indifferenti di fronte alla necessità di queste persone di trovare un luogo sicuro per loro stesse e per le loro famiglie: dobbiamo garantire il diritto alla protezione della propria vita e quella dei propri cari».

Il tema va affrontato con una soluzione coordinata a livello europeo che «garantisca corridoi umanitari sicuri e legali attraverso l’Europa. Non va neppure dimenticata anche la situazione di migliaia di profughi che scappano da altre regioni in guerra e bloccati da mesi o anni al confine tra la Bielorussia e la Polonia. Naturalmente, si tratta principalmente di un compito federale, che va poi coordinato con i cantoni, comuni, società civile e singoli cittadini per dimostrare concretamente tutta la nostra solidarietà. Ciò nonostante, il ruolo delle Città e dei Comuni è fondamentale disponendo di infrastrutture che potrebbero concretamente accogliere le persone in difficoltà e soprattutto essendo l’anello istituzionale più a diretto contatto i cittadini. Possiamo dare un segnale concreto ed essere promotori di una concreta azione di accoglienza e di solidarietà». In che modo il Municipio di Bellinzona può sostenere le organizzazioni che stanno raccogliendo materiale sanitario e di prima necessità da inviare nella zona di guerra?, chiedono infine Forini, Malacrida e Boscolo.

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