«Bellinzona come città dell’eccellenza sportiva»

All’opera da poco più di un mese, il nuovo direttore dell’ente autonomo Bellinzona Sport Andrea Laffranchini ha un’idea ben chiara in testa: in questo ambito la Città ha un potenziale importante. Quando lo incontriamo per conoscere la sua filosofia e apriamo la chiacchierata chiedendogli cosa pensa di fare per rendere maggiormente attrattivi gli impianti del centro sportivo, la risposta è sorprendente: «Come realtà locale siamo dei privilegiati perché in poche centinaia di metri quadrati abbiamo molte infrastrutture e offerte, dal nuoto al pattinaggio e all’hockey passando per il calcio, il tennis e tante altre discipline che costituiscono una vera città-campus». Ergo: mettiamo anzitutto l’accento su ciò che abbiamo, che è tanto, e cerchiamo di valorizzarlo ulteriormente. Prima il contenuto e poi il contenitore, insomma. Detto in un’altra maniera ancora, prima di pensare a nuove infrastrutture, cerchiamo di promuovere, apprezzare e «vendere» meglio ciò che esiste, a prescindere dalla comunque importante e talvolta indispensabile innovazione a livello logistico. Questo come punto di partenza.

«Sono qui per passione»
Operativo dal 1. ottobre, il suo è stato un inizio caratterizzato da grande slancio: «Sono qui per passione e questa sfida mi entusiasma, mi ritengo molto fortunato», racconta il 52.enne, bellinzonese di nascita, con una formazione in economia e un master successivamente ottenuto nella gestione delle risorse umane, una lunga esperienza dirigenziale a livello bancario e il pallino dello sport praticato superando sempre i propri limiti. Al termine di un anno sabbatico dopo aver lasciato il posto in banca, a settembre è stato scelto dal Municipio cittadino tra una settantina di candidati per succedere ad Alessandro Lava alla direzione dell’ente autonomo Bellinzona Sport. Per lui è stato un primo mese di full immersion: ha incontrato numerose società e attori del settore oltre alla trentina di collaboratori dell’ente, singolarmente, «cercando di creare le premesse affinché ognuno possa operare nel migliore dei modi». È pure stata riformulata la suddivisione dei compiti, con due aree: una per la gestione e la manutenzione del centro sportivo, l’altra per i campi di calcio (ben 22). Tra gli obiettivi del nuovo direttore c’è anche il consolidamento del rapporto tra i collaboratori stessi e gli utenti delle infrastrutture cittadine, utenti privati e società. Che sono numerosissime. Come ricorda Laffranchini, sono oltre 150 i sodalizi che utilizzano gli impianti su tutto il territorio aggregato per un totale di 38.000 ore annue. Si tratta del 43% del potenziale. Il restante 57% è occupato da scuole e utenti singoli. «Con questa formula Bellinzona Sport reputa di aver individuato un buon compromesso» sottolinea il direttore. E precisa: «Sono anche convinto che ci sia spazio per sviluppare ulteriori strategie e sinergie con le società sportive per rendere Bellinzona una città sportiva d’eccellenza».

Eventi di rilevanza mondiale da sfruttare
Lo sport come segno distintivo, appunto. Il sogno di Andrea Laffranchini è proprio quello di sviluppare questo volto di Bellinzona. «Mi immagino l’autostrada con un cartello ‘Benvenuti nella città dell’eccellenza sportiva’», ci ha detto col sorriso. E anche qui, ha aggiunto, c’è poco da inventare, concentrandosi invece sugli aspetti positivi già esistenti. La Turrita ospita infatti già oggi degli eventi di rilevanza internazionale: Music On Ice, lo spettacolo di pattinaggio artistico che tornerà il 10 e 11 gennaio prossimi, e il Galà dei castelli, meeting di atletica che nel 2020 è stato agendato per il 25 maggio. «Il prossimo anno - ricorda Andrea Laffranchini - ospiteremo anche i Campionati svizzeri assoluti di atletica e tante altre manifestazioni che coinvolgono un cospicuo numero di sportivi e accompagnatori che favoriscono pure un ottimo indotto economico a livello regionale». In questo senso per Bellinzona Sport si profila una nuova missione: quella di promuovere gli eventi in maniera coordinata, strizzando magari l’occhio anche a manifestazioni organizzate al di fuori del comprensorio della nuova Città ma «altrettanto importanti per dare lustro alla nostra piccola grande regione».

Contributo comunale in crescita
L’Ente Sport ha un budget annuo di 5 milioni di franchi, di cui una buona parte messa dal Comune. E in effetti il Municipio pochi giorni fa ha firmato il messaggio con il mandato di prestazione per il 2020 e una richiesta al Legislativo di un contributo di 3 milioni e 675.000 franchi, ancora in aumento rispetto al 2019 (3,570) e al 2018 (3,2). «Con questo nuovo apporto - precisa l’Esecutivo - si ritiene di poter mantenere le infrastrutture a un buon livello, posticipandone l’invecchiamento». Per alcuni impianti sono comunque previsti interventi, si pensi al bagno pubblico, dove è in fase di recupero la passerella di accesso e si proseguirà presto anche con altri interventi nell’ambito del restauro a tappe da 11 milioni. Il dialogo con la politica è costante: «L’organo direttivo dell’Ente Sport presieduto dal municipale Mauro Minotti è molto presente e vicino alle varie tematiche di tutto ciò che ruota attorno alla nostra realtà», conclude Andrea Laffranchini. Che si congeda tornando a esplorare questo nuovo mondo.
