Progetto

Bellinzona dovrà realizzare la Casa della cultura

Il Consiglio comunale approva a larga maggioranza la mozione dei Verdi datata 2017: il Municipio è quindi chiamato a impegnarsi per individuare una sede confacente allo scopo - Tra le ipotesi quella dell’ex ospedale di Ravecchia che nel frattempo è però finita nel freezer
L’ex ospedale di Ravecchia. ©CdT/Chiara Zocchetti
Red. Bellinzona
01.07.2020 22:58

Del tema si parla da anni in relazione anche all’eventuale acquisto dell’ex ospedale di Ravecchia. Ora un passo avanti. Presentata nel giugno del 2017, è stata accolta stasera, mercoledì, dal Consiglio comunale di Bellinzona la mozione ecologista che chiede la realizzazione di una Casa della cultura in città. Il Legislativo a larga maggioranza ha così incaricato l’Esecutivo di impegnarsi a trovare uno spazio confacente per l’organizzazione di eventi di carattere, appunto, culturale, uno spazio di cui oggi la Turrita scarseggia. Tra le opzioni, come detto, c’è l’ex ospedale di Ravecchia, su cui la Città ha messo gli occhi negli scorsi anni anche per insediarvi gli uffici del Settore opere pubbliche destinato a lasciare via Bonzanigo per far posto al cantiere del terzo binario e della nuova fermata TiLo di piazza Indipendenza. Su questa opzione, ricordiamo, è però nel frattempo sopraggiunto un imprevisto di non poco conto. La Confederazione – proprietaria dell’edificio – ha comunicato di recente alla Città la sua necessità di trovare a Bellinzona dei locali per la sistemazione provvisoria per i prossimi cinque anni della neo costituita Corte di appello del Tribunale penale federale (destinata poi a insediarsi nel rinnovato Pretorio di viale Franscini). E ha indicato gli spazi dell’ex ospedale di Ravecchia quale possibile soluzione temporanea. Motivo per cui il Municipio ha congelato il messaggio con la richiesta di un credito di 4,6 milioni di franchi per l’acquisto del complesso a Ravecchia dalla stessa Confederazione, credito che sarebbe dovuto essere all’ordine del giorno proprio nella seduta di ieri. Ma tant’è. Se ne saprà di più dopo l’estate, verosimilmente. Quel che resta è la decisione del plenum. Il Municipio, che infine aveva per altro aderito allo spirito della mozione, dovrà insomma attivarsi per individuare uno spazio confacente allo scopo.