Cadro

Bici e pedoni sui binari del tram

Fra Cadro e Pregassona imminenti i lavori per migliorare il percorso ciclopedonale - Previste in particolare due nuove passerelle e l’illuminazione del tratto
La passerella Cossio appoggiata sul vecchio viadotto del tram a Cadro. (Rendering Attilio Panzeri & Partners)
Federico Storni
08.02.2019 06:00

CADRO - Due passerelle per far rivivere il vecchio tracciato del tram Dino-Lugano. Due passerelle per migliorare sensibilmente la mobilità lenta nella zona fra Cadro e Pregassona.

Stiamo parlando del percorso ciclopedonale che collega Pregassona e Sonvico sulla vecchia linea del tram, a cui recentemente il Municipio di Lugano ha dato luce verde e che quindi a breve il Cantone (committente del progetto, curato da Ruprecht Ingegneria, Tunesi Ingegneria e Attilio Panzera & Partners) potrà mettere in pubblicazione per iniziare i lavori di riqualifica e di miglioramento sui cinque chilometri circa di tracciato, in gran parte già esistente e già usato a questo scopo. Lavori che dovrebbero concludersi l’anno prossimo. L’investimento è di 2,8 milioni di franchi, di cui circa il 30% a carico della Città. Il percorso ciclopedonale è inserito fra le misure previste dal Programma d’agglomerato del Luganese.

Due le caratteristiche principali del progetto. Partiamo da quella che darà più nell’occhio: la creazione di due passerelle ciclopedonali a poca distanza una dall’altra, di 75 e 46 metri di lunghezza. La prima è in zona Cossio e si appoggerà su quanto resta del vecchio ponte del tram fra Cadro e Davesco (due piloni in pietra, in sostanza). «Attualmente è un viadotto fatiscente e arrugginito - ha detto il vicesindaco di Lugano Michele Bertini. - Con la nuova passerella vi sarà una riqualifica che si inserisce bene nel paesaggio e che darà sicurezza agli utenti».

La seconda passerella sorgerà poco dopo, scendendo verso Pregassona, su via Favadin. Una soluzione che permetterà di spostare pedoni e ciclisti dalla strada principale dall’incrocio di Cossio sino a via Favadin, dando loro più sicurezza, togliendoli dal traffico veicolare.

Ancor più che per i ciclisti - e veniamo alla seconda preponderante caratteristica del progetto - il percorso può rivelarsi interessante soprattutto per i pedoni. Come ha sottolineato Bertini, «la strada cantonale fra Pregassona e Davesco è a tratti priva di marciapiedi, e la riqualifica del percorso ciclopedonale offrirà finalmente un’alternativa a chi vuole muoversi a piedi». Come detto, il percorso è in realtà già fruibile e in gran parte discosto dalla strada cantonale, ma allo stato attuale due elementi ne disincentivano la fruizione: «Vi sono dei tratti non asfaltati, come la galleria di Davesco, con a terra un ghiaione non piacevole, in particolare dopo che ha piovuto. E non vi è illuminazione. Questo è un handicap specie in inverno, quando fa buio presto». Tutto ciò è destinato a cambiare: il progetto prevede di asfaltare i tratti di ghiaione (galleria compresa), di illuminare il percorso e di posare dell’arredo urbano, in modo da offrire una valida alternativa a tutte le ore del giorno a chi volesse rinunciare all’auto.

«Siamo entusiasti di questo progetto - ha concluso Bertini. - Senza dimenticare che poco a monte è in dirittura d’arrivo il Ponte di Spada, un’opera grandiosa e a lungo attesa che chiuderà l’anello dei percorsi ciclabili del Luganese». Il Ponte di Spada permetterà infatti di collegare il percorso regionale 2 oggetto di questo articolo con quello regionale 1 e cantonale 3 che transitano per Tesserete.

Sull’altro estremo, a Figino, il percorso regionale 2 si interseca invece con il percorso nazionale 3 (che percorre tutto il Ticino da Airolo a Chiasso). E per gli ultimi chilometri di questa tratta lunedì scorso il Consiglio comunale di Lugano ha dato luce verde al finanziamento di una ciclopista di due chilometri tra Noranco e Cadepiano, sul Pian Scairolo, che potrebbe vedere la luce entro i prossimi quattro anni.