Stabio

Biogas oltre l’ostacolo ma davanti a un dilemma

Il progetto per realizzare un impianto che trasformi gli scarti compostabili in energia è stato presentato nel 2017 ma non è ancora stato realizzato – L’ultimo scoglio sembra però essere stato superato, gli addetti ai lavori adesso devono scegliere quale energia immettere nella rete
©CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
12.07.2025 06:00

Lunga vita agli scarti, che siano alimentari o vegetali, ma anche ai concimi di fattoria come liquame e letame, residui del raccolto e scarti dell’industria alimentare. Perché è grazie a loro che si produrrà energia. Accadrà a Stabio, ma purtroppo non è bene dato sapere quando. Malgrado se ne parli dal 2017: è infatti in quell’anno che è stato presentato per la prima volta il progetto per creare una centrale a biogas in via Lische.

Ostacoli da superare

La centrale però ancora non c’è, e non c’è traccia nemmeno del cantiere. Il progetto tuttavia è sempre d’attualità, ci conferma il segretario comunale di Stabio Claudio Currenti. Nel corso degli anni ha però incontrato svariati ostacoli e subito una modifica.

Iniziamo dagli ostacoli, che sembrano essere stati superati tutti. L’ultimo a essersi palesato durante l’iter di approvazione del disegno è un ricorso al Consiglio di Stato contro la licenza edilizia rilasciata dal Municipio di Stabio (licenza che dava luce verde al progetto rivisto in parte, ci torneremo tra poco). Quel reclamo è stato respinto dal Governo – rende noto Currenti – e i ricorrenti non hanno impugnato la decisione rivolgendosi al Tribunale cantonale amministrativo. La licenza edilizia è quindi cresciuta in giudicato. Tutto bene, quindi, ma c’è un ma. Perché sul tavolo ci sono due opzioni e gli addetti ai lavori stanno ponderando pro e contro per capire quale vale la pena realizzare.

Biogas o elettricità

Il processo di produzione di energia può concludersi in due modi: producendo biometano o producendo energia elettrica. L’ultima domanda di costruzione pubblicata riguardava infatti la modifica della fase finale del processo di trasformazione degli scarti compostabili. Si trattava di una variante al progetto pubblicato anni fa, per cui era già stata staccata una licenza edilizia e che chiedeva l’autorizzazione per introdurre un sistema di cogenerazione per produzione di energia elettrica e parallelamente di eliminare la raffinazione del biogas e dell’erogatore gas per i veicoli. Seppur si tratti di termini tecnici, la rinuncia al biogas per optare per l’energia elettrica emergeva in modo piuttosto evidente dalla descrizione. E apriva la porta alla possibilità di ricevere importanti sussidi federali (quelli per gli impianti il cui scopo è la produzione di energia elettrica a partire da energie rinnovabili, cosa che per contro non vale per le strutture che fabbricano biogas).

Le valutazioni in corso tengono in considerazione anche questo aspetto. In parole semplici, considerato il ritardo accumulato dal progetto, c’è da capire quali sussidi ci sono ancora a disposizione.

Valenza regionale

Il progetto, ricordiamo, vede coinvolti il Comune di Stabio per il tramite delle sue aziende comunali (AMS) e AGE SA di Chiasso. Una volta realizzato, avrà valenza regionale. Una collaborazione è stata concordata anche con la Società Agricola del Mendrisiotto, che farà convogliare gli scarti agricoli e i liquami nella futura centrale.

Se a Stabio si optasse per la produzione di energia elettrica, questo non significherebbe che non sarebbe prodotto biogas, bensì che come ultimo processo il biogas sarebbe trasformato in elettricità grazie a un impianto di cogenerazione. Quest’ultimo, oltre che produrre energia elettrica, produrrebbe anche calore da immettere nell’impianto a biogas e per l’igienizzazione degli scarti alimentari.

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