Bioggio stringe i legami con i suoi «promessi sposi»

Aranno, Neggio e Vernate chiamano, Bioggio risponde. Il Legislativo del Comune a valle si è detto favorevole ad aiutare quelli a monte a livello amministrativo. Sono state approvate due convenzioni. La prima (in ordine casuale) permetterà a Bioggio di dare una mano ad Aranno, con cui collabora già da alcuni anni in diversi ambiti. È nato tutto dal fatto che la segretaria comunale di Aranno si è dimessa per lavorare in un altro Comune e ha lasciato chiaramente un vuoto importante, visto che era l’unica amministrativa a tempo pieno. Inizialmente il Municipio aveva aperto un concorso per sostituirla, salvo poi annullarlo e tentare, con successo, l’opzione Bioggio. L’accordo, della durata di un anno e rinnovabile tacitamente, prevede che il Comune sul piano metta a disposizione alcuni collaboratori per le attività di cancelleria, di segretario comunale, di assistenza e consulenza sociale, per un supporto al Municipio e per una supervisione generale. Il tutto per un carico di lavoro totale del 90%, che a Bioggio ha richiesto un aumento del 10% del grado di occupazione di due collaboratrici e l’assunzione di una terza che aveva un contratto di stage. Lo sforzo verrà ricompensato con 90 mila franchi annui: un importo che «supera ampiamente i costi per il pagamento in percentuale del salario dei nostri collaboratori coinvolti nel progetto» precisa il Municipio di Bioggio nel suo messaggio. Precisazione bis: la convenzione non include la gestione contabile, che resterà ad Aranno. In generale il Comune «manterrà la piena autonomia nel regolare e gestire in modo indipendente, a beneficio della cittadinanza, tutti i suoi affari pubblici».
Aspettando la nuova sede
Veniamo ora a Neggio e Vernate, i cui allievi di prima e seconda elementare e dell’asilo, ormai da un anno, sono integrati nella sede di Bioggio. Potranno esserlo ancora grazie al sì del Consiglio comunale alla relativa convenzione. Potranno esserlo fino alla fine dell’anno scolastico 2025-26: termine entro il quale Vernate dovrebbe aver portato a termine la ristrutturazione della sua scuola (l’inaugurazione è prevista per il 2024-25). L’accordo prevede che Bioggio metta a disposizione un’aula alle elementari e un’altra alla scuola dell’infanzia con un costo annuo di 30 mila franchi l’una, servizio mensa compreso. «Gli allievi possono accedere a tutti gli spazi interni ed esterni ed usufruire della palestra» scrive il Municipio, aggiungendo che il costo del materiale scolastico rimarrà a carico dei singoli Comuni.
Prudenza e puntini
Quelle descritte, dunque, sono le convenzioni avallate dal Consiglio comunale di Bioggio. Niente di straordinario: si vedono molti accordi di questo tipo fra Comuni. Ad aggiungere interesse, nel nostro caso, è il fatto che Bioggio, Aranno, Neggio e Vernate sono protagonisti di una possibile aggregazione. Formalmente le cose sono separate e il sindaco di Bioggio Eolo Alberti tiene a sottolineare il concetto anche dal punto di vista politico: un conto sono le convenzioni - il succo del suo discorso - un altro la fusione, che al momento è ancora in fase embrionale. Le prime - evidenzia - non sono un antipasto della seconda. «Ci teniamo a dare una mano ai Comuni limitrofi» commenta Alberti. «Vernate ha avuto problemi con il progetto della nuova scuola, mentre la situazione di Aranno è capitata fra capo e collo: trovare un funzionario formato non è affatto semplice». Non è semplice nemmeno portare avanti un progetto aggregativo a Bioggio, convincendo i suoi abitanti ad allargare i confini comunali (ne sanno qualcosa proprio Aranno e Cademario: la fusione denominata «Barca» cadde di fronte al no di Bioggio). Per questo il sindaco è prudente e mette i puntini sulle «i». Anche perché Bioggio, finanziariamente, non sta attraversando un periodo facile. E sappiamo quanto il moltiplicatore possa pesare quando si tratta di decidere su una fusione. Dopo le recenti e ampie discussioni l’aliquota è rimasta al 57%. «Volevamo dare stabilità a chi ha portato il domicilio da noi - chiude Alberti - e non perdere contribuenti come sta succedendo ad altri Comuni».