Bodycam, Lugano attende: «Ci sarebbero molto utili»

Se gli agenti della Polizia di Lugano, quella sera del 28 dicembre 2020, avessero avuto a disposizione le bodycam, sarebbe stato necessario un processo di primo grado e uno di Appello per stabilire la legittimità (o meno) del loro agire? Sì, no, forse. La domanda, in ogni caso, sorge spontanea. Anche perché nel 2021 la Polizia cantonale e la stessa Polizia della Città di Lugano avevano dato il via a un progetto pilota, il quale aveva evidenziato diversi aspetti positivi, tanto da consigliare l’implementazione di questo strumento. Ciò non è ancora avvenuto, in quanto le due basi legali – la nuova Legge sulla Polizia e la Legge sulla videosorveglianza pubblica – sono sì state approvate dal Governo, ma sono ancora al vaglio del Parlamento: la prima è pendente in Commissione Giustizia e diritti, la seconda in Commissione Costituzione e leggi.
Il tema è stato riportato sul tavolo del Consiglio di Stato dal deputato del Centro ed ex ufficiale di Polizia Giovani Capoferri in un’interrogazione. In ogni caso, e qui torniamo al quesito ciato in apertura, anche Lugano osserva e attende, da spettatrice molto interessata. Quella sera, va detto, il tutto era stato ripreso in un video diventatio virale, ma si trattava di una ripresa amatoriale. Niente a che vedere con la prospettiva data da una bodycam. «Per noi sarebbe davvero utile poter disporre di questi strumenti, perché sono garanzia sia per i cittadini sia per gli agenti» commenta la capodicastero Sicurezza e spazi urbani, Karin Valenzano Rossi.
Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario del sindacato OCST funzionari di polizia, Giorgio Fonio, il quale, raggiunto dal CdT, ritiene che il progetto debba essere implementato al più presto. «Poter vedere gli interventi della Polizia nella loro completezza è necessario, poiché i video amatoriali (come quello girato al Maghetti, ndr) spesso mostrano solo una parte della situazione. La registrazione può anche essere utile per evidenziare eventuali abusi». Insomma, le bodycam «sono un’opzione valida per garantire una visione completa degli eventi e proteggere sia gli agenti che i cittadini coinvolti negli interventi».