Boom di interpellanze e mozioni

Non si può proprio dire che il Legislativo di Bellinzona non svolga appieno i suoi compiti, fra i quali figura anche la sorveglianza sull’amministrazione comunale. Partecipando alle sedute ci si rende conto di quanto, a tratti, il clima in sala sia acceso. Non mancano i battibecchi fra esponenti di diversi partiti e fra chi siede nei banchi del plenum e i municipali sui dossier più spinosi. Il rafforzamento dei poli a seguito delle elezioni dell’aprile 2021 (la destra e la sinistra alternativa contano, rispettivamente, 10 e 6 rappresentanti su 60) ha ulteriormente ravvivato il confronto politico, tanto che si è corso ai ripari approvando in giugno una mozione che limita a 2 minuti la replica alle risposte alle interpellanze (si veda più avanti).
Crescita costante
La vitalità dell’istituzione cittadina per antonomasia è ancora più evidente dando un’occhiata ai numeri degli atti presentati durante la prima storica legislatura post-aggregazione e, soprattutto, a quelli dell’anno e tre mesi scarsi di quella in corso. Le cifre non mentono. Così siamo andati a spulciarle. Nel primo quadriennio (2017-2021) sono state presentate 113 interrogazioni. Vi è stata una crescita costante: 13, 15, 23, 41 e 21 (fino ad aprile). La quarantina di atti inoltrati nel 2020, va detto, è da ricondurre anche ma non solo allo scoppio della pandemia e alle due vicende che hanno tenuto banco all’ombra dei castelli: i sorpassi di spesa da 5 milioni in tre opere comunali e i decessi da coronavirus alla casa anziani di Sementina. Il Legislativo, in primis l’opposizione, ha ripetutamente chiesto lumi all’Esecutivo su queste delicate fattispecie. Nella corrente legislatura le interrogazioni sono già 28 (un quarto del totale di quelle presentate nei primi quattro anni): 20 nel 2021 e 8 quest’anno.
I dati nel dettaglio
Le cifre sono ancora più sorprendenti se sotto la lente finiscono le interpellanze. Ebbene, la legislatura di debutto della nuova Bellinzona era terminata con 298 atti. L’inizio era stato «tranquillo» con 39 interpellanze nel 2017, poi salite a 72 nei dodici mesi seguenti, scese a 46 nel 2019, impennate nel 2020 a 104 per i motivi che abbiamo spiegato in precedenza e le 37 del 2021. Il triennio in corso (le prossime elezioni si terranno nel 2024) vanta già 115 interpellanze (58 + 57). Un dato impressionante che ha indotto l’ufficio presidenziale a qualche riflessione, in quanto ci si è resi conto che è viepiù difficile riuscire a rispondere a tutte le interpellanze in una seduta di plenum di una sola serata.
Spesso, infatti, le stesse vengono trasformate in interrogazioni, di modo che l’Esecutivo possa prendere posizione per iscritto. Ma ciò fa perdere un po’ il senso dell’atto, in quanto manca la replica di chi lo ha inoltrato e l’eventuale duplica del capodicastero. Peccato. Anche le mozioni sono andate incontro ad un boom. Nella prima legislatura ne sono state presentate complessivamente 85 (di cui 28 nel «maledetto» 2020), mentre fra 2021 e 2022 siamo già a 59 (rispettivamente 31 e 28).
Massimo 2 minuti
La mozione che abbiamo citato all’inizio era stata presentata dai capigruppo, ad eccezione di quello dell’alleanza Verdi-FA-MPS-POP. È stata approvata lo scorso 21 giugno. L’interpellanza si ritiene evasa con la risposta municipale. L’interpellante può dichiararsi soddisfatto o insoddisfatto. Sono consentite un’unica breve replica dell’interpellante di 2 minuti al massimo e la duplica del capodicastero. Il limite di tempo di 2 minuti è concesso indipendentemente dal ruolo dell’interpellante in seno al proprio gruppo/movimento. È ammessa una discussione generale solo, però, se è il plenum a deciderlo.
Una quarantina di messaggi
Una media di poco meno di tre messaggi al mese. Nella seconda legislatura della Bellinzona aggregata il Municipio ha trasmesso finora ai consiglieri comunali 41 messaggi. Complessivamente fra il 2017 e l’aprile 2021 erano stati 129 (escluse le domande di naturalizzazione); se si tiene conto pure di queste ultime, per contro, il totale dei messaggi sale a 490.