Ticino

Borse di lusso rubate e truffa all'assicurazione: sei arresti e un fermo

L'inchiesta si è sviluppata a partire da un furto senza scasso all'interno di un esercizio commerciale di Ascona, lo scorso 18 aprile
©Chiara Zocchetti
Red. Online
10.09.2025 11:37

Sei arresti e un fermo di una settima persona. È l'esito, comunicano Ministero pubblico e Polizia cantonale, di un'indagine finalizzata a chiarire i retroscena di un furto di oggetti di lusso nel Locarnese. L'inchiesta, che ha visto il coinvolgimento di diverse forze di polizia elvetiche, si è sviluppata a partire da un furto senza scasso all'interno di un esercizio commerciale di Ascona, dove – lo scorso 18 aprile – erano state sottratte numerose borse di alta gamma per un valore stimato in alcune centinaia di migliaia di franchi.

Gli accertamenti subito avviati dagli inquirenti della Polizia cantonale, con il supporto della Polizia comunale di Ascona, hanno dapprima permesso di raccogliere elementi utili all'identificazione dei sospetti autori. Tra fine aprile e metà maggio, grazie ai mandati di cattura emanati dalla Magistratura ticinese, si è quindi arrivati progressivamente alla carcerazione preventiva di un 39.enne e di un 31.enne cittadini rumeni e di un 32.enne cittadino macedone. Gli interrogatori e le verifiche hanno parallelamente permesso di delineare anche un piano per truffare l'assicurazione da parte della titolare del negozio (in accordo con gli autori dell'incursione). Si è così proceduto in giugno al fermo e all'interrogatorio della donna: una 57.enne cittadina svizzera nei cui confronti sono state disposte delle misure sostitutive dell'arresto. Il cerchio si è infine chiuso in agosto con l'arresto di chi è sospettato di aver funto da intermediario e ulteriori membri del sodalizio criminale dedito ad analoghi furti e truffe. Si tratta rispettivamente di un 36.enne e di un 47.enne cittadini svizzeri e di un 36.enne cittadino kosovaro, tutti domiciliati oltre San Gottardo.

L'ipotesi di reato è di truffa. Al vaglio vi è anche la posizione di altre persone. L'inchiesta – a cui hanno collaborato fattivamente agenti delle Polizie cantonali di Berna, Argovia e Soletta, nonché collaboratori dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) – è coordinata dal Procuratore pubblico Luca Losa.