Bosco in fiamme a Sorico, multa di 13 milioni per due giovani

COMO - È una multa di 13 milioni di euro quella che si sono visti recapitare due giovani, entrambi studenti, di 22 anni e residenti nel Comasco, per l’incendio divampato tra la fine dell’anno scorso e l’inizio del 2019 nei boschi sopra Sorico. I due sono infatti stati ritenuti gli autori dell’incendio colposo che ha interessato un’area boschiva di mille ettari, di cui 110 completamente distrutti.
Come riporta Il Giorno oggi, i due si trovavano nella casa di proprietà della famiglia di uno di loro con un gruppo di amici per festeggiare la fine dell’anno, in località Marronessa, sul Monte Berlinghera. Stando a quanto emerso dall’inchiesta, le fiamme erano partite da una grigliata in giardino, e in aprticolar modo da un focolaio creato per produrre della brace da usare sul barbecue. Il clima secco e qualche folata di vento avevano fatto il resto. in poco tempo le fiamme erano diventate ingestibili e il fuoco aveva invaso buona parte della montagna. Il rogo aveva pure distrutto un agriturismo dove erano morti quasi tutti gli animali.
Il sostituto procuratore di Como Simona De Salvo ha ora notificato l’avviso di conclusione delle indagini ai due giovani, con l’accusa di incendio colposo in concorso: uno come organizzatore dell’evento, l’altro come addetto alla gestione della griglia. La loro posizione risulta aggravata dall’aver messo in pericolo una decina di edifici abitati, e dall’ingente entità del danno ambientale causato. I carabinieri della forestale hanno quindi notificato ai due indagati e al proprietario di casa una sanzione da 13 milioni e 542mila euro. La somma sarebbe da ricondurre a una norma del 2009 che si applica a chi «distrugge o danneggia a mezzo del fuoco, o danneggia la rinnovazione forestale», partendo da un parametro compreso tra 118 e 593 euro ogni cento metri quadri. In questo caso il calcolo fatto ha contato 6.840 metri quadri, portando la sanzione minima a 8 milioni di euro e la massima a 40 milioni.
I legali dei giovani, Giuseppe Fadda e Ivana Anomali, devono ora scegliere se impugnare, e con quale strategia, la decisione che, se confermata rischia di condizionare il futuro dei due ventiduenni.
Il rischio è che quello appena ricevuto sia solo un primo conto. Infatti come riporta Il Giorno, nel momento in cui si dovesse andare verso un’eventuale affermazione delle loro responsabilità, si aprirà anche il fonte dei risarcimenti civili per chi ha patito i danni alle abitazioni e alle attività economiche nella zona sottostante: undici, per ora, le parti civili individuate dalla Procura. Ai due indagati i carabinieri della Forestale sono arrivati al termine di una serie di accertamenti scientifici, che hanno ricostruito a ritroso lo sviluppo delle fiamme, fino a individuare il luogo del focolaio originario.