Giustizia

Braccialetto elettronico, si prova la sorveglianza attiva

Da gennaio si parte con il monitoraggio passivo per gli autori di violenza domestica e stalking in ambito civile – Frida Andreotti: «Ripetute violazioni delle ordinanze restrittive possono avere conseguenze gravi» – Il Ticino vuole andare oltre e avvierà un progetto pilota sul piano penale
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Nico Nonella
03.12.2021 23:30

Tra poche settimane, il Ticino introdurrà ufficialmente il braccialetto elettronico GPS per gli autori di violenza domestica e stalking in ambito civile. La richiesta di impiego di questo strumento potrà infatti avvenire solo da parte della vittima e non verrà invece imposto dal Pretore. Come noto, il Parlamento federale ha optato per una sorveglianza “passiva” – il dispositivo permette infatti di controllare solo a posteriori eventuali violazioni del divieto di avvicinamento imposto dal Pretore o dal giudice civile – ma Berna e Bellinzona già guardano a una possibile estensione. Ossia a un passaggio a una vera e propria sorveglianza attiva, come peraltro auspicato anche dalla direttrice del Dipartimento federale di giustizia e polizia, Karin Keller Sutter. Ma occorrerà procedere per gradi. A questo proposito, spiega al Corriere del Ticino la direttrice della Divisione della giustizia, Frida Andreotti, nel 2022 il Ticino intende dare il via a un progetto pilota in ambito penale. Nelle prossime settimane una delegazione composta anche da rappresentanti della Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia si recherà in Spagna per osservare l’applicazione pratica della sorveglianza attiva.

Gli autori pagano le spese
Tornando alle novità in vigore dal 1. gennaio – mese a partire dal quale il Pretore, su richiesta delle vittime di violenza domestica o stalking, potrà imporre l’uso del braccialetto elettronico – la novità più recente riguarda la pubblicazione sul Bollettino ufficiale del regolamento sulla sorveglianza elettronica in ambito civile. Il testo chiarisce quali sono le autorità competenti, determina la presa a carico delle spese e ribadisce che i dati registrati «non possono essere usati per alcun altro scopo» che non sia la verifica dei divieti imposti dal giudice. Il Ticino si è dotato di cinque dispositivi e la durata massima della sorveglianza elettronica, spiega Andreotti, è di sei mesi, «al termine dei quali il Pretore valuterà se sarà necessario prolungare questo periodo». Per ora, come detto, la sorveglianza è di tipo passivo. Ma attenzione, avverte la direttrice delle Divisione della giustizia: «Ripetute violazioni delle ordinanze restrittive possono sfociare nel penale». In aggiunta a questo effetto deterrente, il Regolamento chiama alla cassa anche l’autore di stalking o violenza. Il costo minimo giornaliero di locazione, viene spiegato, ammonta ad almeno 15 franchi al giorno. In caso di indigenza le spese sono anticipate dallo Stato, che può recuperare l’importo dovuto nel corso degli ultimi 10 anni.