“Brutta, cupa, evitabilissima”

Nemmeno al sindaco Borradori piace la controversa campagna di Philipp Plein: "Ma di cartelloni a Lugano non ce ne sono e su Internet possiamo fare ben poco"
Giuliano Gasperi
27.11.2018 06:00

LUGANO - Sul sushi e la pizza in ufficio a ora tarda si erano sprecate le battute, ma stavolta, comunque la si pensi, non c'è molto da ridere. Philipp Plein torna a far discutere con la sua ultima campagna di comunicazione studiata per gli sconti del «black friday». Il messaggio che voleva far passare la casa di moda è chiaro: «price killer», uccidiamo i prezzi. È la scelta delle immagini ad aver sollevato un polverone, a maggior ragione per il fatto che domenica era la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Tra il dire e il fareI Verdi invitano la Città ad attivarsi per la rimozione della controversa reclame: richiesta che solleva in primis una questione di territorialità. Che legami ci sono tra questa campagna e Lugano, a parte il fatto che Philipp Plein ha una sede in via Maggio? Dove sono stati esposti i cartelloni? Qualcuno dice di averne visto uno affisso proprio sul quartier generale della casa di moda, ma Miranda Kruidenier, assistente dello stilista, smentisce. La Società generale affissioni non è stata coinvolta, quindi nessun manifesto in altre parti della città, mentre il negozio che vende prodotti di Philipp Plein in via Nassa non è «monomarca» e quindi, di norma, viene escluso da queste campagne. Rimangono solo il «domicilio » dell'azienda e il suo sito Internet, dove le foto incriminate campeggiano in primissimo piano. «Io difendo Lugano da queste cose e se ci fosse un cartello sarei favorevole a farlo togliere, ma se parliamo soltanto del sito è molto difficile per la Città fare qualcosa». Così il sindaco Marco Borradori risponde alle pressioni di chi vorrebbe delle contromisure. Se il «fare» è tutt'altro che semplice, il sindaco non si tira però indietro dal «dire». «Secondo me è una campagna brutta, cupa, triste, evitabilissima, di cattivo gusto: pessimo se lanciata volutamente in concomitanza con la giornata contro la violenza sulle donne. Da chi tende al bello ci si aspetta qualcosa che vada in una direzione diversa ».

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